La riapertura delle scuole è diventata oggetto di sterili polemiche politiche. Far ripartire le attività scolastiche in presenza è l'obiettivo per il quale da mesi stiamo lavorando, convinti che il diritto costituzionale all'istruzione meriti di essere considerato da tutti un'assoluta priorità attraverso un significativo investimento, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare particolari modalità organizzative a tutela della salute dell'intera comunità sociale, non solo di quella scolastica.
Assistiamo, invece, ad un continuo travisamento dei fatti da parte di soggetti che non hanno in animo la ripartenza in sicurezza delle scuole ma di lucrare qualche rendita di posizione a dispetto del diritto all'istruzione degli studenti.
Difficile non cogliere il tentativo di sviare l'attenzione dalle vere urgenze su cui oggi sarebbe necessario e doveroso concentrare l'attenzione, risolvendo le troppe incognite che tuttora permangono a pochi giorni dal rientro a scuola. Sviare l’attenzione dalle urgenze e dalle connesse responsabilità, che investono prima di tutto e soprattutto chi è investito di funzioni di governo.
Nell’incontro tra Ministero, Regione e OO.SS. abruzzesi, convocato in data odierna per discutere dell’organico aggiuntivo COVID, sono stati resi noti i fondi assegnati per le esigenze relative alla ripartenza della didattica in presenza.
La provincia di Teramo, che ha una incidenza per numero di alunni pari al 23,07% sul dato regionale, avrà a disposizione € 4.232.757,71 sugli oltre 17.366.000 previsti a livello regionale.
Tali risorse serviranno per incrementare l'organico dei docenti e degli ATA per affrontare le emergenze derivanti dalla ripartenza delle attività didattiche. Trasformati in numeri tali risorse consentiranno di avere un organico di circa 190 unità in più a livello provinciale. Non sono ancora sufficienti, ma si tratta di una boccata d'ossigeno per le singole istituzioni scolastiche.
Occorre ora che l'Ambito territoriale di Teramo confermi le richieste di organico di fatto del personale ATA. Bisogna andare oltre gli 81 collaboratori scolastici, 4 assistenti amministrativi, 2 assistenti tecnici concessi. Si tratta di numeri simili a quelli dati lo scorso anno. Ma i tempi sono completamente cambiati.
Ci sono tante scuole che avrebbero bisogno di un numero maggiore di collaboratori scolastici, altre, per la loro complessità, necessitano di incrementare gli assistenti amministrativi, mentre resta ancora irrisolto il nodo degli assistenti tecnici da garantire anche agli istituti comprensivi.
Oltre le polemiche e le strumentalizzazioni, occorre che le scuole abbiano un organico docente ed ATA adeguato alla loro offerta formativa. Solo così si garantirà una ripartenza in sicurezza. E' quanto sostiene in una nota la FLC CGIL TERAMO.