Buongiorno in merito alla lettera che avete pubblicato su quel numero sempre occupato, aggiungo altro. Davanti all' ipotetico disservizio sono abituata ad andare sempre alla fonte, due giorni fa ho segnalato la situazione via mail alla Asl, che mi ha risposto subito dicendomi che avrebbe girato immediatamente la mail agli uffici interessati, e mi ha fornito un altro numero da contattare, quello dell’ UCAT. Chiamo, parlo non so con chi denunciando la situazione, mi dice di attendere in linea per farmi parlare con un medico, mi tiene in attesa circa un quarto d’ ora, alla fine ho desistito. Chiamo quindi il responsabile dell’ ufficio, il quale mi dice che il numero è sempre occupato a causa della grande mole di telefonate che ricevono, di stare al telefono con pazienza, senza farci prendere da isterismi vari, e di sperare in una risposta. Solo ieri 14 telefonate. Ed è così da giorni.
Ora io mi chiedo. Voglio comprendere che la Asl si sia trovata catapultata in questa situazione a causa del rifiuto dei medici di base ad effettuare i test. Ma vogliamo parlare delle motivazioni del loro rifiuto?
Dicono che loro non sono stati consultati, che non vogliono imposizioni, e che non vogliono fare i test nei loro ambulatori perché se dovessero trovare un docente positivo poi si devono mettere tutti in quarantena e sanificare l’ ambulatorio. In soldoni, ho risposto a questo medico di base che loro sono medici, non sono impiegati( con tutto il rispetto per gli impiegati). E gli ho detto anche che la loro adesione avrebbe permesso agli studenti di poter rientrare a scuola con un minimo di sicurezza in più".
Lettera firmata*
* a beneficio degli immancabili "leoni da tastiera", certastampa ricorda che - per comune e consolidata prassi giornalistica, "lettera firmata" significa che chi ha scritto la lettera si è firmato (non è un anonimo e la testata ne conosce l' identità) ma preferisce che il suo nome non sia divulgato ne riportato nel documento.