Al Sindaco del Comune di Teramo
Sono passati quasi tre anni dall’insediamento della nuova Amministrazione, ed è tempo di fare un bilancio. Appare ormai piuttosto evidente come non tutte le promesse fatte in campagna elettorale siano state mantenute. Auspicavamo da parte della nuova governance un approccio più attento alle istanze delle tante frazioni, anche per via del fatto che in campagna elettorale prima, e nelle dichiarazioni di intenti successivi all’insediamento della maggioranza poi, si fosse evidenziata la volontà di porre una inedita attenzione alle loro criticità.
”Ripartiamo dalle frazioni” era stata la dichiarazione di intenti di Sindaco, Giunta e Consiglieri. Dichiarazione che, alla luce di quanto realizzato appare ormai uno slogan privo di contenuti concreti. Qualche esempio? Siamo a settembre ed ancora non si è proceduto al “minimo sindacale” che ogni piccola realtà dovrebbe pretendere: lo sfalcio dell’erba. Ad oggi non vi è nessuna gara d’appalto per tale, semplice operazione, ed appare sempre più scontato che anche quest’anno, come succede da ormai troppo tempo , saranno i cittadini a farsene carico.
Per quanto tempo ancora l’amor proprio e la volontà dei residenti di dare decoro ai prori luoghi dovranno sopperire a questa disattenzione?
Persino interventi di ordinaria manutenzione contrattualizzati nella convenzione tra Amministrazione e la partecipata TEAM non sono stati effettuati, e parliamo davvero di poca roba, tagli della vegetazione che si forma negli interstizi di pavimentazioni e murature, pulizie dei tombini… Anzi, proprio su tali, piccoli lavori abbiamo potuto constatare quale sia la vera “visione” che ha il Sindaco in materia di piccole realtà, dato che, a precisa richiesta di spiegazioni sul perché non si fosse proceduto alle operazioni sopra citate, il primo cittadino ha testualmente affermato che esse riguardavano solo i centri urbani. Come se le frazioni non lo fossero. Siamo insomma tornati alla Serie A ed alla serie B. Il centro conta, periferie e paesi molto meno.
Non possiamo, in questa sintetica analisi dei mancati interventi, non rammentare le vicende della Scuola elementare di Forcella. L’immobile, sulla cui enorme valenza ed importanza sia in termini storici che per le enormi potenzialità come attrattore di interessi e di attività ci siamo già espressi, giace abbandonato, senza copertura, in balia di infiltrazioni e completamente esposto alla furia degli agenti atmosferici. Si sta facendo in questo caso, ancora peggio della precedente amministrazione, che aveva quantomeno intrapreso una serie di lavori di messa in sicurezza.
Qualche piccola speranza viene dal Piano Asfalti, ma con il milione di euro parcellizzato su tutto il territorio comunale, sappiamo che si tratterà di interventi residuali, rappezzi e tappentini, niente di più. Speriamo almeno che tali lavori vengano effettuati con cognizione di causa e non si arrivino a coprire con il bitume selciati e scalinate antiche, come è successo in passato.
Completamente da dimenticare invece, è stato il tentativo da parte della maggioranza, di attribuirsi qualche merito nella vicenda del recupero della torre di guardia borbonica. Si tratta, ci teniamo a sottolinearlo, di un intervento di iniziativa privata. I meriti sono esclusivamente dei proprietari dell’immobile, non di altri.
In definitiva, non è sbagliato affermare che in questa amministrazione non troviamo traccia di quella lungimiranza che caratterizza invece altre, ben più illuminate realtà. Nell’aquilano, nelle vicine Marche, si sta procedento ad un attento recupero dei loro magnifici borghi. Si sta alimentando un turismo orientato alla valorizzazione delle eccellenze artistiche ed enogastronomiche, fatto di artigianato, di alberghi diffusi, di tutte quelle specificità che solo le piccole realtà rurali e montane sanno offrire. Quante differenze con il nostro capoluogo, che anche nelle deleghe tende a rimarcare che c’è l’Assessorato “al centro storico”. E per le frazioni?
Il Presidente Proloco Forcella
Daniele Di Battista