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scuola alunni450Mai come in questo periodo la discussione sulla scuola coinvolge l’intero Paese. Accanto a legittime preoccupazioni, circolano informazioni spesso destituite di fondamento.

Sono tanti i provvedimenti che mancano per assicurare il rientro a scuola in sicurezza e per  garantire il diritto allo studio. Non si tratta solo di mascherine, di banchi monoposto e di norme anti COVID-19. Quelle norme sono importanti  e vanno tenute sotto attenzione, costantemente. In molte scuole della provincia di Teramo si stanno facendo incontri informativi su come  comportarsi e su come affrontare gli inevitabili problemi che si porranno. Un lavoro serio e importante. C’è, anche, ad esempio, il problema degli organici e della girandola di supplenze che coinvolgerà tutte le scuole.

Nei mesi scorsi avevamo lanciato l’allarme sui posti che sarebbero rimasti vuoti.  Le immissioni in ruolo  non hanno coperto tutte le disponibilità. Non ci sono state nemmeno le 260 programmate nei diversi ordini. Il numero delle supplenze per quest'anno in provincia di Teramo supererà le 500 unità (tra docenti e ATA). Prosegue un sistema di reclutamento farraginoso e ingiusto.

Intanto, sono necessari provvedimenti straordinari sugli organici, anche su quello ATA, che, vista l’esigenza di costante igienizzazione richiesta dalla pandemia, va profondamente rivisto assicurando in ognuno dei 354 plessi scolastici della provincia, almeno 1 collaboratore scolastico in più. Abbiamo bisogno di più organici. Mentre alle scuole sono state date delle disponibilità finanziarie, ma  saranno lasciate sole a decidere se e quando chiamare altri docenti. Generando problemi e differenziazioni tra i diversi istituti. Abbiamo già visto in azione tanti amici del giaguaro che per  supposta fedeltà alla linea dicono sempre che va tutto bene! I numerosi errori contenuti nelle nuove graduatorie per le supplenze (GPS) stanno mettendo a dura prova la tenuta dell'intero sistema.

A questi problemi si sommano le notizie false. Una di queste dice: non riapriamo le scuole perché subito dopo dovremmo chiuderle per il referendum del 20 e 21 settembre. In Abruzzo, lo sappiamo, per questa ragione le scuole riapriranno il 24 settembre. Le scuole impegnate come seggi elettorali sono poco più di un terzo dei 354  plessi scolastici della provincia.  A Teramo, ad esempio, sono 13 le scuole sedi di seggio elettorale mentre ci sono 44 plessi. Negli altri si potrebbe, ad esempio, riaprire tranquillamente. Se questo tempo dovesse servire per apportare le migliorie necessarie alle strutture, allora sarebbe ben speso. Se, invece, rappresenta un ulteriore elemento di confusione, non è utile.

Abbiamo bisogno di riaprire le scuole in sicurezza e con organici adeguati; le studentesse e gli studenti devono avere la possibilità di poter entrare in aule e in laboratori che consentano di poter lavorare senza essere strattonati dal politico di turno.  

 

FLC CGIL TERAMO