Ospitiamo e volentieri pubblichiamo la lettera del Sindaco di teramo, Gianguido D'Alberto, al "popolo della scuola". Nel suo richiamo alla felicità, alla necessità di esserne "untori" e "contagiati", c'è il senso del nostro bisogno più grande e del più potente degli insegnamenti: il diritto alla serenità.
Caro studente, caro insegnante, caro operatore scolastico,
uso qui il singolare perché sento il bisogno di rivolgermi a ognuno e, non potendolo fare, ricorro a questa modalità invitandoti a considerare queste mie parole come scritte proprio per te, come se ci guardassimo negli occhi.
Ricominciamo, insieme, dopo un anno interrotto e segnato dall’epidemia del Coronavirus.
Ricominciamo grazie a ciascuno di voi, a voi donne e uomini della scuola che, assieme al personale sanitario, siete stati coloro che hanno fornito la risposta più esemplare nella fase più difficile della storia del nostro Paese, avete tenuto insieme il futuro di una comunità.
Ora, nel giorno in cui ricomincia questo anno scolastico così diverso, voglio manifestarvi la mia vicinanza e garantirvi che sarò sempre al vostro fianco. Continuerò, perciò, a far sì che le strutture siano adeguate, proseguirò nel lavoro quotidiano di verifica, non mi stancherò di tenere allacciati i rapporti con presidi e insegnanti per avere costantemente la conoscenza di ciò che accade. E sarò sempre disponibile per qualsiasi richiesta o suggerimento.
Ma soprattutto voi ragazzi siete chiamati a fare la vostra parte.
Vi invito a vivere i prossimi mesi così come avete già dimostrato di saper fare; vi esorto a rispettare le regole della prevenzione e quelle della frequentazione scolastica; vi sprono a dare il massimo.
Contribuite a far sì che questo periodo diventi una occasione di crescita. Siate al tempo stesso educatori, perché con i vostri comportamenti saprete indicare le modalità per stare insieme, e discenti, facendo tesoro dei suggerimenti che vi giungono dagli altri.
L' esperienza difficile che abbiamo vissuto in questi sei mesi in cui è stata limitata la nostra libertà, ci ha fatto comprendere quanto siano fondamentali i nostri diritti, quelli di ciascuno di noi e quelli collettivi, un dono prezioso che dobbiamo reciprocamente custodire, proteggere, pretendere.
Quella scolastica è la più bella delle comunità perché in essa e per essa viene garantito ogni giorno il "diritto alla scuola" che non è solo il diritto all'istruzione sancito dall'articolo 34 della Costituzione, ma è un bene più ampio, è diritto alla conoscenza, diritto alla curiosità, diritto al futuro, ma soprattutto è "diritto alla felicità".
Già, la felicità.
Facciamo della felicità il nostro virus meraviglioso. Contagiamoci di felicità. Perché la felicità ci appartiene veramente solo se siamo in grado di donarla all'altro. Sentiamoci realmente felici solo se felice è anche chi è al nostro fianco, soprattutto chi è più in difficoltà, chi sta indietro, chi è solo.
La scuola è il luogo in cui ciascuno ha il diritto di imparare a poter essere e poter fare ciò che desidera e ciò per cui è al mondo, ovvero di imparare cosa significhi essere veramente liberi e felici.
E allora, ogni giorno di questo nuovo, inedito, strano anno scolastico, infrangiamo tutte le barriere con il nostro sorriso, la cui forza attraversa anche queste mascherine che, come abbiamo detto già qualche mese fa, sono un piccolo scudo a difesa nostra e di chi ci è vicino ma soprattutto uno scrigno che custodisce i nostri respiri e i sorrisi delle nostre labbra per liberarli con gioia quando possiamo.
E quando non è possibile, lasciamo sorridere sempre i nostri occhi, specchio della nostra anima.
Viviamo ogni giorno come una scoperta, del mondo ma soprattutto dell'altro, della sua specialità che non è mai diversità.
La scuola è la più fantastica delle avventure, piena di incognite ma ricca di soddisfazioni. Perché sia ancora e anzi sempre più così, siete chiamati a diventare protagonisti.
E per questo non dovete aver paura, mai; riprendete il cammino con la consapevolezza di quanto sia meraviglioso il crescere insieme e con la certezza che noi non vi lasceremo mai soli.
Da questa mattina, con la riapertura delle aule, la sfida di un anno scolastico così diverso è cominciata: c’è bisogno di tutti per evitare di fermarci di nuovo, e quindi anche di voi.
Vi invito quindi ad affrontare, tutti i giorni, l’anno che oggi avviamo con la forza dirompente del vostro sorriso, nel nome della felicità, quella di ciascuno di voi.
Buon anno scolastico, vi abbraccio tutti.
Il vostro Sindaco
Gianguido D’Alberto