“Nessuno può pensare di trattare i lavoratori della Betafence di Tortoreto come semplici numeri da azzerare, dalla sera alla mattina, mortificando i sacrifici di una vita sull’altare del massimo profitto. Non è accettabile il comportamento tenuto dai vertici della multinazionale al tavolo convocato, il 29 settembre scorso, dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE) dove, non solo non hanno fornito il benché minimo chiarimento sulla situazione finanziaria del sito produttivo di Tortoreto ma, addirittura, hanno fatto “scena muta” dinanzi alle promesse di presentare un piano concreto di rilancio aziendale di una realtà da sempre florida”.
Non ci sta il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani che chiede, con forza, un maggiore coinvolgimento della politica dinanzi a questo ennesimo “schiaffo” lanciato contro il tessuto produttivo della provincia di Teramo. “Hanno ragione i sindacati a chiedere, a gran voce, un impegno concreto da parte delle istituzioni. Personalmente ho già chiesto l'intervento diretto del Senatore Luciano D’Alfonso, Presidente della Commissione permanente Finanze e Tesoro del Senato, il quale mi ha garantito che interverrà presso il MiSE affinché siano rispettati gli accordi presi dall'azienda presso le sedi istituzionali e si discuta così, “a carte scoperte”, di questa delicata situazione. In ballo infatti non c’è solo il futuro di una realtà che offre lavoro a tanti nostri concittadini, ma anche la tenuta economica di una provincia che, negli ultimi due anni, ha dovuto fare i conti con troppe crisi aziendali".
Il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” punta il dito poi contro la Giunta Marsilio, incapace di farsi sentire nei tavoli di confronto sindacali e spesso troppo “morbida” dinanzi ai comportamenti non proprio lineari di multinazionali e padroni. “Abbiamo un Assessore al Lavoro teramano che è impegnato su molte vertenze abruzzesi, ma è spesso assente proprio nella sua provincia, anzi, proprio nel suo territorio, del quale evidentemente non ha interesse visto che non è stato eletto, ma nominato dall’alto. Abbiamo consiglieri e amministratori del centrodestra che sono sempre in prima fila, a favore di telecamere, al fianco dei lavoratori in cortei e picchetti, ma che scompaiono quando le luci si spengono e la politica dovrebbe lavorare invece “ai fianchi” per il bene del territorio” aggiunge Mariani. “Che dire poi del nostro Presidente che, dall’alto del suo ruolo, risulta impalpabile su questa vicenda e dimostra ancora una volta che per lui, il teramano, esiste solo per fare passerella durante le campagne elettorali. Capisco che Marsilio sia mal consigliato dai suoi fedelissimi e che evidentemente è già da ora troppo impegnato nel programmare il suo ritorno tra le alte sfere romane del suo partito ma, finché sarà il Governatore di questa regione, ha il sacrosanto dovere di far sentire la sua voce e di lavorare, ogni giorno, per il bene degli abruzzesi e per scongiurare che la Betafence, come tanti altri insediamenti produttivi, lascino il nostro Abruzzo”.
“Tra tre settimane ci sarà il nuovo tavolo al MiSE, per quella data tutta la politica abruzzese e teramana, al di là del colore politico, si deve impegnare affinché si trovi la migliore soluzione possibile per i lavoratori della Betafence e per le loro famiglie. Lancio un appello ai Consiglieri di maggioranza in Regione affinché si possa lavorare, uniti e coesi, per trovare la migliore soluzione possibile: non basta la sola voce dell’opposizione, serve che anche loro si facciano sentire e facciano comprendere alla Giunta Marsilio che non è più tempo di scherzare: Teramo li guarda e vuole risposte!” conclude Sandro Mariani.