Una piattaforma unica per circa 180 mila studenti abruzzesi. Si chiama Scuola Digitale Non Stop il progetto della Regione Abruzzo mirato alla digitalizzazione scolastica e alla uniformazione della didattica digitale. L'iniziativa è stata presentata dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, dal consigliere regionale Guerino Testa, dalla garante per l'infanzia della Regione, Maria Concetta Falivene, dal manager della Asl di Pescara, Vincenzo Ciamponi e dal direttore della Unità operativa complessa di Pediatria dell'ospedale di Pescara, Rita Greco. La Regione ha lavorato alla costituzione di una piattaforma, attraverso Google for Education, suddivisa in diverse sezioni e destinata a insegnanti e studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado dell'Abruzzo. Entro due mesi, la piattaforma verrà riempita di una prima serie di contenuti didattici multimediali che verranno messi a disposizione della folta popolazione studentesca abruzzese. Entro un anno, periodo che la Regione ha calcolato per la piena entrata in regime del progetto, verrà consegnato a ciascuno dei 180mila studenti dell'Abruzzo, un account che servirà per l'accesso.
E si punterà molto sulla didattica a distanza visto quello che sta accadendo nelle scuole dove non fa piu' notizia neppure la decisione di sospendere l'attività in presenza, come ha fatto Giulianova o la chiusura fino al 2 novembre, della piccola scuola di Arsita.
Lo spiega bene la dirigente del liceo scientifico Einstein di Teramo Clara Moschella: «Da noi abbiamo sei ragazzi positivi, forse otto ognuno in una classe, e di conseguenze le classi in Dad sono otto, su una popolazione scolastica di oltre mille iscritti. Il problema - evidenzia la Moschella - si puo' risolvere solo incrementando la didattica a distanza in questi casi come alternanza: un po' a casa, un po' a scuola. E questo faremo fino a che il virus non sarà sotto controllo. Tra l'altro ogni volta che si mette una classe in dad la stessa sorte viene seguira dagli insegnanti che non sono infiniti e spesso e volentieri insegnao in altre classi della scuola. Sono contraria alla chiusura della scuola, a meno che, non intervenga il Sindaco con proprio provvedimento, perchè chi non ha contagi puo' e deve proseguire l'attività in presenza».
Giusta l'affermazione della Moschella che non ha problemi a fare il punto della situazione della scuola più frequentata della città per numero di iscritti, non si comprende, invece, come mai, ci sono scuole che non comunicano la situazione e tengono tutto sotto coperta per non far sapere a ragazzi e genitori come stanno le cose. Sarà solo un problema di mentalità?