L'UNIVERSITA' DI TERAMO VUOLE LAUREARE MADONNA
di ANTONIO D'AMORE
Cercasi disperatamente…visibilità. Che l’Università di Teramo, dopo la sonnolenta gestione del rettore Tranquilli Leali, avesse bisogno di una nuova immagine, era una verità assoluta. Il nuovo rettore, Luciano D’Amico, che sa essere un grande comunicatore, ha interpretato perfettamente quel bisogno, costruendo una serie di eventi di rilevanza mediatica, tali da attrarre l’interesse dei media e, di conseguenza, quello degli studenti, che sono tornati ad iscriversi all’UniTe, invertendo il trend negativo che sembrava inarrestabile. Ben fatto, dunque. Purché non si esageri, purché non si torni agli eccessi di Luciano Russi, che pur di avere ritorni di immagine, e soddisfare qualche passioncella personale, non esitò a usare i soldi dell’Ateneo (quindi nostri), anche per un concerto di De Gregori, una stornellata di Venditti e una partita di calcetto di Luciano Ligabue. Lontano da quelle esagerazioni, il neo-management dell’UniTe sembrava essersi limitato ad accogliere Ficarra e Picone, comunicatori in quanto artisti, all’apertura dell’Anno Accademico.
Invece, no.
C’è di più. Tanto di più. E chissà che domani, quando visiterà l’Ateneo, la ministro Giannini non tiri fuori dal suo cilindro ministeriale il coniglio bianco di un annuncio che, per certi versi, potrebbe rivelarsi sconvolgente, eccessivo al pari delle iniziative russiane.
Un attimo, però, prima di procedere, dobbiamo concedere l’onore della cronaca alla nota con la quale, nella tarda serata di ieri, il Rettore ha risposto alle nostre rivelazioni sulle spese per l’accoglienza della ministro Giannini. “L’Università di Teramo con la sobrietà che si è data e la focalizzazione sulle attività strategiche di ricerca e di didattica accoglierà la Ministro non con fiori né con cerimonie stucchevoli e costose – scrive D’Amico sul suo Facebook - ma orgogliosamente con i risultati conseguiti con la valutazione della qualità della ricerca e con l’aumento significativo delle iscrizioni”. Cancellata l’infiorata & c. , dunque, vivremo un evento “…che vedrà il coinvolgimento di studenti delle scuole statali di ogni ordine e grado della regione Abruzzo, gestito volontariamente, gratuitamente e con immenso piacere dagli studenti dell’Ateneo per la progettazione, il coordinamento e il servizio di accoglienza”. Insomma, si punterà su “una cerimonia tanto frugale nella forma quanto ricca di contenuti educativi – chiude il Magnifico - che mi auguro possa essere partecipata e condivisa per tutti coloro che sinceramente sono impegnati nello sviluppo dell’Ateneo”.
Chiusa la parentesi, torniamo al tema iniziale, quello della possibile sorpresa ministeriale, in relazione alla quale parole quali sobrietà e frugalità rischiano di diventare del tutto inutilizzabili.
Andiamo ai fatti: l’Università di Teramo ha deciso di chiedere al Ministero, e ha presentato ufficialmente la documentazione richiesta, la possibilità di concedere quattro lauree honoris causa, ad altrettanti personaggi che hanno, per vita o per eredità familiare, rapporti con l’Abruzzo. Si tratta di Elio Di Rupo, primo ministro del Belgio, figlio di emigrati da San Valentino in Abruzzo Citeriore; di Dacia Maraini, che nella nostra regione ha messo su casa e che nutre, per queste terre, una amorevole passione; di Nancy Pelosi, nata Nancy Patricia D’Alesandro, già presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, discendente di una famiglia emigrata da Montenerodomo nel Chietino e, soprattutto, della nipote di Gaetano e Michelina Ciccone, emigrati da Pacentro nel 1919 e battezzata Madonna Louise Veronica. Già, avete letto bene: l’idea è quella di concedere una laurea honoris causa per Madonna. In Scienze della Comunicazione.
E’ questo il colpaccio, di sicurissima presa mediatica, che l’UniTe sta segretamente meditando. Anzi, di più: sembra che oltre alla domanda al Ministero, siano anche stati tentati i primi approcci con lo staff della popstar, mentre sarebbe già pronto uno “studio attuativo” dell’arrivo a Teramo della cantante, affidato ad una tesi di laurea premiata, pare, da un gratificante 110 e lode. Resta da capire, però, come l’Ateneo che oggi, alla vigilia della visita del ministro, rivendica “sobrietà e frugalità” abbia intenzione di gestire l’arrivo a Teramo di quella “material girl” che, nella vita e sul palco, di sobrio e frugale non ha probabilmente fatto mai nulla. Anzi.
Soprattutto, resta da capire dove e come l’Ateneo, all’atto di “laureare” Madonna abbia ipotizzato di trovare il denaro per poter coprire i costi della manifestazione, sempre che non preveda anche in questo caso di organizzare un evento “…gestito volontariamente, gratuitamente e con immenso piacere dagli studenti dell’Ateneo per la progettazione, il coordinamento e il servizio di accoglienza…” visto che gli spostamenti di Madonna pretendono un servizio d’ordine pari a quello necessario per un Capo di Stato. Per non parlare dell’accoglienza della star, del suo seguito, del suo staff, dei suoi spostamenti. E’ noto, infatti, che Madonna si sposti con una sua corte itinerante di 200 persone, tra cui 30 guardie del corpo, chef personali, l'agopuntore, l'istruttore di yoga e una tintoria viaggiante. Inoltre mangia solo cibi vegani e vuole nelle stanze che la ospitano tessuti specifici e un mare di rose bianche e rosa pallido col gambo tagliato a 15cm. Rispunta l’infiorata?
Il progetto delle lauree honoris causa è sulle scrivanie del Ministero, al quale adesso spetta l’ultima parola e chissà che domani, a sorpresa, la Giannini non porti la buona novella. E poi sarà…”Celebration”.