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ProtestadpcmOggi i lavoratori dello spettacolo sono alla fame.Dai teatri e set cinematografici il mondo della cultura è pronto a spostarsi nelle piazze. Venerdì 30 ottobre lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo saranno in sedici città italiane insieme ai sindacati. A Roma l'appuntamento è alle ore 10 in piazza di Montecitorio, per protestare contro l'ultima disposizione del Governo che ha chiuso i luoghi della cultura. Decisione che ha tolto il lavoro a migliaia di persone, ora senza stipendio ma con diverse spese da sostenere.lavoratori dello spettacolo manifesteranno anche a Pescara . Nel mondo dello spettacolo si rendono conto della gravità della situazione. Non sono contrari alla chiusura, ma chiedonoun sostegno economico, non elemosina. Tanti lavoratori sono stati tagliati fuori dal bonus e altri ancora devono ricevere quello di marzo e aprile. Il governo ha annunciato che arriveranno 1000 euro, ma molti sono in una nuova fase d'emergenza. un reddito di continuità, che possa traghettare i lavoratori fuori dalla crisi. Oppure un reddito indiretto, con blocco degli affitti, utenze e spese vive. Che invece continuano a pesare.Da un sondaggio che ho fatto tra i lavoratori i dati non sono positivi. Il 50% ha cambiato lavoro e in molti hanno ricevuto paghe a ribasso. Tra quelli che ho sentito ci sono figure professionali di alto livello che ora consegnano le pizze.I risparmi sono stati consumati e le persone sono allo stremo. Va immaginata una misura strutturale.Per i promotori la chiusura, «incomprensibile», disposta dal Dpcm fino al 24 novembre prossimo, "rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana. Tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo altissimo; ancora di più lo stanno pagando i precari e le precarie che non hanno potuto ottenere le stabilizzazioni, coloro che si sono visti annullare i contratti sottoscritti senza ottenere nessun risarcimento, i lavoratori e le lavoratrici intermittenti, le piccole realtà che fanno cultura ed educazione diffusa sul territorio, senza dimenticare tutto l'indotto (trasportatori, fornitori, noleggiatori di materiale audio/luci/video e scenografico) anch'esso in grave sofferenza". I sindacati chiedono quindi per il settore "ristorì certi e immediati per fronteggiare l'emergenza; un reddito che riconosca i periodi di lavoro, preparazione e formazione, adottando misure di contrasto al lavoro nero; sostegni realmente esigibili per i lavoratori e per le imprese per un periodo consono; un piano di rilancio, anche attraverso l'utilizzo del Recoveryfund; l'apertura di un tavolo permanente tra parti sociali, ministeri e istituzioni locali"; ammortizzatori e tutele strutturali per tutti i lavoratori e stabilizzazione per i precari delle fondazioni lirico sinfoniche

Leo Nodari