Cari giovani,
questa lettera vi giunge in un periodo di emergenza sanitaria che speravamo fosse stata superata.
Ma i tempi della storia non siamo noi a determinarli!
A noi il compito di viverli prevenendo i possibili pericoli che possono recare danno alla nostra esistenza e a quella degli altri.
Prevenire i pericoli! È possibile?
Mi torna in mente la prima parabola del cap. 25 del Vangelo di Matteo, le vergini sagge e quelle stolte.
Le sagge erano preparate all’incontro, certamente positivo, ma pur sempre imprevisto. Le altre, quando si svegliano, non erano pronte e, dovendo recuperare il tempo perduto, si perdono nell’anonimato.
Cari giovani,
la nostra vita si gioca su questa possibilità: prepararsi per essere presenti o essere assenti e lasciare che gli avvenimenti accadano senza che noi ce ne accorgiamo.
Se ci pensiamo un po', noi preferiamo chiudere gli occhi e non vedere. O meglio non vogliamo essere presenti non solo negli avvenimenti negativi, ma anche in quelli positivi.
Molti pensano di evitare gli avvenimenti negativi e di aspettare quelli positivi.
Nella vita, cari giovani, non è così!
È un’illusione poter distinguere gli avvenimenti positivi e negativi: bisogna essere preparati ad affrontare gli appuntamenti e a viverli seguendo il progetto di vita che vogliamo costruire.
Perché abbiamo paura di affrontare gli avvenimenti della vita?
Perché non ci siamo preparati!
Prepararsi significa avere un progetto e sapere chi o che cosa cerco nella vita.
Ecco, cari amici, il mio suggerimento: se vuoi essere preparato, prevenendo e affrontando anche gli avvenimenti negativi, devi sapere chi o che cosa cerchi nella tua vita.
Anche la prevenzione sanitaria, come quella che ci è richiesta, non si può attuare se ciascuno di noi sa chi o che cosa cerca nella vita.
Molte situazioni negative, anche sanitarie, come una infezione, possono essere evitate o affrontate, solo se le tue scelte sono animate da un progetto.
Se, invece, non ti prepari e ti addormenti come le vergini stolte, non potrai fare prevenzione e non sarai pronto a vivere la situazione che incontrerai.
Vi invito ad accogliere la domanda di Gesù:
“E tu chi dici che io sia?” (Mc 8,29).
Gesù ti apre la strada alla prevenzione e al coraggio di affrontare le diverse situazioni della vita.
Perché Lui è la meta della vita!
Se Lo segui sarai da Lui invitato a capire dove ti trovi, qual è la scelta migliore da fare in ogni situazione e ti inviterà a non dissipare il tempo.
Vi auguro di aprire con fiducia in questi giorni il Vangelo di Marco che sarà proclamato da Domenica 28 novembre, la prima delle quattro domeniche del tempo di Avvento.
Quante volte i discepoli non Lo avevano capito.
E Lui, piano piano, gli ha insegnato il vero significato della vita.
Vi auguro che ciò accada per ciascuno di voi.
A Lui, con semplicità, poniamogli la domanda: come mi sto comportando in questi giorni?
È la vera prevenzione ad ogni infezione!
Vostro,
Lorenzo, Vescovo