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IL SINDACO JWAN COSTANTINI CON IL SEGRETARIO GENERALE RAFFAELLA DEGIDIOIl Reparto di Medicina dell’Ospedale di Giulianova è da pochi giorni interamente dedicato a pazienti Covid. Ciò comporterà ovviamente il trasferimento in altri ospedali di pazienti che, necessitando di ricovero in ambiente medico per patologie non Covid, accederanno al Pronto Soccorso.

Nei giorni scorsi, inoltre, molti pazienti ricoverati nell’Ospedale di Atri, al momento della riconversione dello stesso in Ospedale Covid, sono stati trasferiti nell’Ospedale di Giulianova nei locali della ex Ortopedia senza avere l’accortezza di sottoporli prima a nuovo tampone, dando per scontato, sbagliando, che fossero negativi in base al tampone eseguito al momento del ricovero ad Atri. Alcuni di questi sono risultati poi positivi, causando inevitabilmente quanto meno rischio di contagio negli altri pazienti e negli operatori sanitari.

Adesso questi pazienti, insieme ai nuovi positivi Covid ricoverati dal Pronto Soccorso di Giulianova, sono stati ricollocati nella nuova Medicina Covid Giuliese.

Il Sindaco di Giulianova Costantini si è quindi affannato sui social a dichiarare che “non c’è nessun focolaio e il personale sta facendo un lavoro straordinario” (gli stessi che si sono stancati di essere chiamati angeli ad intermittenza - quando fa comodo). Ancora – “tutti i ricoverati passano per camere singole e non vengono a contatto con altri pazienti”. Forse nelle sue passeggiate fuori porta, tra visita al Santuario dello Splendore e inaugurazione della Struttura di Bivio Bellochio, il  Sindaco sara’ passato davanti al Don Juan e vedendolo lì, bianco e imponente, l’avrà scambiato per il tanto agognato Nuovo Ospedale Costiero. Forse lì ci sono tante camere singole, perché nell’Ospedale di Giulianova ce ne sono pochissime, distribuite in tutti gli ex reparti (perché molti sono stati nel frattempo chiusi) e quindi non utilizzabili per pazienti Covid, e al massimo basterebbero per isolare i pazienti che arrivano in un’ora in Pronto Soccorso.

Ma qualcuno si è posto il problema di cosa necessita per istituire un reparto Covid all’interno di un ospedale non interamente Covid? Sono stati predisposti all’interno dell’Unità Covid le minime apparecchiature strumentali necessarie? Apparecchio rx portatile, ecocardiografo, apparecchio per emogasanalisi, carrello per urgenze rianimatorie. Sembrerebbe di no a giudicare dalle lettere che sono state indirizzate alla Direzione Sanitaria dai responsabili della Cardiologia e della Rianimazione, preoccupati per la gestione delle urgenze, visto che dirigono o le due terapie intensive dell’Ospedale  che saranno sicuramente interessate. Ma non basta: sono stati integrati gli organici che dovrebbero prevedere personale doppio per poter garantire in tranquillità interventi contemporanei nei reparti Covid ed in quelli “tradizionali”. I Medici della Medicina non faranno più consulenze in Pronto Soccorso e negli altri reparti o ci andranno “bardati Covid”? Un’urgenza nel Reparto Covid, a meno che non sia falso tutto quello che si sente sulla patologia, coinvolgerebbe Cardiologo e Rianimatore; come dovrebbero regolarsi  - chiedono i due Primari? Dovrebbero correre nel padiglione dall’altra parte della strada, vestirsi di tutto punto con i DPI, entrare nel reparto Covid e gestire l’emergenza. Ci si rende conto dei tempi? E nei reparti di provenienza chi lavora nel frattempo, chi copre l’urgenza? Sarà un caso se, senza andare lontano, a Teramo esistono Cardiologia Covid e non Covid e Rianimazione Covid e non Covid.

Chi pensa queste assurdità? La risposta nella circolare del Direttore Sanitario di Giulianova: “l’accesso per le consulenze richieste per i pazienti ricoverati in area di Medicina Covid sarà dall’ascensore dedicato dal piano seminterrato: i consulenti dovranno indossare i DPI necessari prima di accedere nell’area COVID; dopo l’effettuazione della consulenza verrà seguito il percorso della svestizione posta al I piano con ingresso dalla porta di fronte all’ascensore”.

Venghino Signori Venghino: il primo Ospedale con zona filtro nell’ascensore con ingresso al seminterrato e uscita al primo piano.

Ovviamente nessuna menzione per chi aiuterà gli operatori nella vestizione (sappiamo che per essere eseguita correttamente necessita di una seconda persona). Nessuna menzione per gli organici che sono indispensabili per gestire in sicurezza i Reparti e di conseguenza i pazienti (e i due Primari citati sono categorici nel ribadire che le operazioni di vestizione/svestizione, la collocazione della Medicina Covid in altro padiglione e l’esecuzione delle consulenze stesse, comportano tempi dilatati che non garantiscono la sicurezza dei pazienti ricoverati nei reparti non covid di provenienza).

Capito Sindaco Costantini cosa intendevano i Medici quando durante gli incontri, evidentemente inutili, svolti in Ospedale con Lei durante la prima ondata, evidenziavano la necessità di mostrare e risolvere problemi concreti a persone capaci di intendere e realizzare? Quando Lei li rassicurava che, finita l’emergenza avrebbe “spazzato il campo” ed invece abbiamo visto solo servi ed accoliti?

Siamo ancora qui, con più problemi di prima. Non ci rimane che rimetterci alla clemenza del virus.

Dott. Alessandro Core

Segretario Aziendale CIMO