"Aspettavamo un segnale per l'Atr e
la Betafence. Per l'Atr è arrivata con il secondo fallimento,
con l'azienda che finalmente si svincola dall'attuale gestione,
che abbiamo sempre ritenuto capestro, e con eventuali
imprenditori interessati che potranno investire sul rilancio del
piano industriale. Per la Betafence invece a oggi l'azienda non
ha ancora ufficializzato il passo indietro comunicato
nell'incontro con l'assessore Quaresimale". Fiom Cgil e Fim
Cisl fanno il punto sulla situazione delle due vertenze simbolo
del Teramano, quella del'Atr di Colonella e quella della
Betafence di Tortoreto, chiedendo per la prima un interessamento
politico-istituzionale per dare un futuro al lavoratori e al
sito industriale e per la seconda la riconvocazione del tavolo
nazionale con la presenza del gruppo Carlyle. "Nell'ultimo
incontro convocato dall'assessore Quaresimale la Betafence ha
annunciato la volontà di non delocalizzare e rendere quello di
Tortoreto un polo d'eccellenza - commenta Nascia Innamorati
della Fiom Cgil - ma alla velocità con cui avevano annunciato la
volontà di chiudere il sito oggi non corrisponde la stessa
velocità nel formalizzare la voglia di tornare indietro". Una
situazione che, evidenzia Marco Boccanera della Fim Cisl
"rischia di farci perdere anche i clienti che abbiamo, oltre che
favorire l'emorragia di competenze". Da qui la richiesta di un
tavolo nazionale sulla Betafence, con i sindacati che non
escludono prima del prossimo incontro in Regione del 15 dicembre
ulteriori forme di lotta. "Sull'Atr - conclude Boccanera - è
vero che l'azienda si è svincolata dalla gestione Di Murro, ma
se i due curatori nominati dal giudice Cirillo si sono
svincolati evidentemente la situazione all'interno dell'azienda
è problematica". Da qui la richiesta di mettere in sicurezza i
lavoratori con gli ammortizzatori sociali e gettare le basi
perché i possibili investitori interessati possano rilanciare il
sito industriale.