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Le verifiche in corso sul rispetto delle norme di sicurezza nelle sedi dell'ateneo teramano stanno provocando più di un effetto su a Coste Sant'Agostino: costringere il Rettore a spostare la location dello spettacolo dell'attrice Grazia Scuccimarra, dall'aula magna al Teatro Comunale (sempre domani alle ore 21,30), ad esempio. Ma spettacoli a parte, l'effetto più tangibile è la corsa all'assoluta “trasparenza” interpretata e imposta all'ateneo da Luciano D'Amico che, oggi, ha deciso di aprire agli organi di informazione le staccionate, è il caso di dirlo, del fondo di Chiareto (tra le sedi chiuse con decreto del 28 aprile) con tanto di tour tra i ricoveri per i cavalli ceduti dall'esercito (per fine carriera) e preziosissimi per le attività didattiche e di ricerca di studenti, ricercatori e docenti della facoltà di Medicina Veterinaria. Un tour che ha fatto solo da cornice, per quanto originale e interessante, ad una vera e propria dichiarazione di guerra a quelle “gole profonde che si stanno ricompattando, come accadde ai tempi di Russi e di Mattioli, per tentare di sgretolare il cambiamento intrapreso dall'ateneo facendo uscire, chiaramente ad hoc, documenti parziali e voci che nulla hanno di fondato…” Parole che accettano l'aria e che nulla risparmiano a quella parte del personale dell'Università di Teramo che, secondo le dichiarazioni di oggi del Rettore, “mirano a remare contro la rivoluzione che ci vede protagonisti”. Rivoluzione che, ad esempio, si misura su quei 9,8 milioni di euro “che abbiamo investito e stiamo investendo senza un centesimo di indebitamento e senza un centesimo di spesa oltre il finanziamento che ci arriva dal ministero (alias, 24.5 milioni di euro, ndr)”, ha incalzato D'Amico, sollecitando il mondo esterno all'ateneo “a fare lo stesso, ottimizzando le risorse interne e tagliando tutto ciò che si può…” Ma la vera trasparenza non è certo aprire le staccionate del fondo di Chiareto. D'Amico lo sa e cala l'asso: sbandiera, dato per dato, tutti i costi e tutti i ricavi della Fondazione Universitaria finita sotto l'occhio della magistratura. “Sono in corso verifiche da parte della procura, dei carabinieri, della finanza, dei vigili del fuoco...Ben vengano. Il nostro ateneo deve essere sempre più un palazzo di vetro”, ha esordito il Rettore. Giocando d'anticipo con le “gole profonde” e sfoderando dettagliate slides. Riassumiamo alcuni numeri della Fondazione, oggetto di attenzioni giudiziarie in questi giorni: I costi, dal 2007 al 2012, sono scesi da 719.343,89 euro a 425.883,42 euro: amministrazione-direzione-organi fondazione non “costano” più 118.170,77 euro ma 58.817,66 euro; la gestione di Chiareto è scesa da 90mila a poco più di 63mila euro; il Centro linguistico d'Ateneo è sceso da 200mila euro del 2007 ai 96mila euro del 2012; il personale che si occupa del Master costa 30.143,12 euro rispetto ai oltre 58mila del 2008. Infine, per tutto ciò che riguarda l'ufficio stampa, la comunicazione, la produzione radiotelevisiva, la Fondazione “spende” 300mila euro in meno: dai 400.818,47 euro del 2007 è passata a 176.784,90 euro. Tra i ricavi, si segnala la riduzione da 4 a 1 dei partner istituzionali con conseguente taglio dei contributi: dagli 80mila euro del 2007 si è passati ai 20mila euro della Banca popolare dell'Adriatico; i proventi della gestione del bar hanno subito un tracollo: dagli iniziali 80.300 euro si è scivolati a poco più di 9.353 euro. Spazio adesso a quanto costa il “personale” assunto in Fondazione: il Rettore ha più volte tenuto a ribadire il “netto in busta paga” sia dei part time, pari a 800 euro, sia dei full time, 1000, 1100, 1200 euro per poi arrivare “a qualcuno che prende non più di 2200 euro, netti...” Totale, stando ai dati diffusi oggi, il PERSONALE pesa per 319.151,16 euro sul totale di 533.584,81 euro. Stando al conto economico relativo al 2012, a fronte di un totale di costi pari a 1.295.549,79 euro si registrano ricavi per complessivi 1.295.807,67 euro: con un utile di 257,88 euro Nello specifico: il personale della Segreteria della Fondazione costa 30.424 euro lordi all'anno; i quattro dipendenti (co.co.pro) di Ufficio Stampa e Radio costano 140.126 euro; i sei del Centro Linguistico d'Ateneo 86.468,74 euro. Poi ci sono i due che si occupano delle attività di segrereria per l'Università (70.174 euro); i 6 del servizio di manutenzione (152.107,45 euro), i 2 addetti all'amministrazione centrale (uno 21.126,91 euro, il secondo 49.047,09 euro) più gli organi della Fondazione (29.983,93 euro) per un ammontare di 100.157,93 euro.   CAMPUS UNICO – Lo slancio di trasparenza di oggi è servito, infine, ad annunciare che dopo l'anno accademico 2014-2015 anche la facoltà di Bio Scienze tornerà completamente a Teramo, trovando posto nei locali che verranno ricavati nel plesso storicamente identificato con Giurisprudenza. Oggi il Senato Accademico ha deliberato il trasferimento definitivo: con questo, le sedi da 9 scendono a 2, Coste Sant'Agostino (con quattro facoltà su cinque, segreteria unificata, campus, palestra, area pedonale interdetta alle auto lì dove oggi c'è il parcheggio tra i due plessi, un campo sportivo polivalente per il quale sono già disponibili oltre 500mila euro) e Piano D'Accio (per Medicina Veterinaria). L'operazione Campus prosegue, ha tenuto a ricordare D'Amico. Parola d'ordine tagliare dove si può e risparmiare, a partire dai 20 uscieri che adesso potranno essere impiegati per altre attività fino all'acquisto mai più doppione dei macchinari e delle strumentazioni per i laboratori scientifici.   IMG_2513 IMG_2500 IMG_2491 IMG_2485 IMG_2511   IMG_2294