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PAOLODIBERARDINOGentilissima Assessore Ilaria De Sanctis,
Non rispondere ed ignorare completamente la richiesta di un incontro prima dell’approvazione in consiglio comunale, anche a nome di una sigla sindacale per la presentazione di un regolamento di polizia mortuaria, e dopo aver appreso che lo stesso andava in consiglio la mattina successiva,fa pensare che lei voleva soltanto poter dire che era stato sottoposto anche all’attenzione delle imprese funebri, le stesse che all’indomani si sono lamentati con il sottoscritto, per la mancata occasione di confrontarsi per tempo democraticamente.
Certamente non sta alla categoria delle onoranze funebri fare delle osservazioni sulle riduzioni delle concessioni dei loculi da 40 anni a 30 o delle cappelle gentilizie da 99 a 60; questa probabilmente è un’argomentazione e una valutazione che dovrebbero fare i cittadini di Teramo, se lo vorranno.
Noi sicuramente ci permettevamo di consigliarle o meglio, di ricordarle, che il comune di Teramo non ha la disponibilità di una camera mortuaria, che la legge prevede da sempre dove poter depositare i feretri in attesa di sepoltura o di cremazione.
Si poteva discutere su quali siano le nostre garanzie assicurative in caso di sinistri, quando entriamo con i nostri mezzi all’interno dei cimiteri.
Vi avremmo altresì informato che è in atto di approvazione(bloccata solo per l’emergenza pandemica) al Dipartimento della Sanità della Regione Abruzzo, la definizione e la differenza tra Casa Funeraria e strutture del Commiato. La prima rimane come descritta nella Legge n. 41 del 10 Agosto 2012, la seconda con parole semplici è fruibile solo a feretro chiuso.
Sicuramente avremmo consigliato nel regolamento di inserire, visto che poi alla fine non avete fatto altro che riportare una serie di articoli che compaiono nei vari regolamenti nazionali e regionali esistenti,“ che l’attività funebre è incompatibile con l’attività obitoriale e cimiteriale”(Legge regionale n. 41 art. 35 comma 6); abbiamo avuto la prova che probabilmente per“Teramo”questo non valga.
Sicuramente avremmo chiesto se il servizio dei recuperi di cadaveri sulla pubblica via o dei servizi per gli indigenti(legge Reg. n.41 art.6 comma 9) poteva essere svolto da noi impresari funebri, come avviene per tutto il resto del territorio nazionale. O lo deve svolgere per forza qualcun altro?
Avremmo sconsigliato, infine, il divieto di posizionare una composizione floreale davanti alla tomba del defunto nel giorno del funerale, mancava solo il divieto di mettere simboli religiosi sulle tombe!!!!
Ho la sensazione che Lei abbia perso una grande occasione, perché un regolamento di un argomento così importante doveva essere gestito con un grande senso di ragionevolezza, confrontandosi non solo con agli addetti del comparto funebre, ma anche con altre associazioni di natura diversa, senza farsi condizionare da qualche suo collega del Consiglio Comunale, che sembrerebbe abbia una incompatibilità con la delega assunta; quesito anche da porre al Sindaco di Teramo.

Cordialmente

Paolo Di Berardino
(Delegato Asof Abruzzo)