Agevolare la popolazione ultrasessantenne che abita in località rurali o comunque isolate, con minore dimestichezza nell’utilizzo del webo nessun accesso alla rete, attraverso la compilazione,presso le caserme o a domicilio (per i soggetti impossibilitati a spostarsi),dei format richiesti per l’adesione alla campagna vaccinale. Questa è l’indicazione fornita recentemente dalComando Generale dell’Arma dei Carabinieri, alla quale il Comando Provinciale di Teramo ha prontamente aderito con la collaborazione della Diocesi di Teramo-Atri e dei Sindaci della provincia. L’avvio dell’iniziativa è stata partecipata nei giorni scorsi a tutti i primi cittadini, ai quali è stato chiesto di divulgarla alla popolazione anche attraverso i siti web e i canali social dei Comuni.
Anche la Diocesi di Teramo-Atri, nella persona del Vescovo, Mons. Lorenzo LUZZI, ha fornito un determinante contributo alla capillare diffusione dell’iniziativa.
Infatti i Parroci della diocesi consentiranno ai Comandanti delle Stazioni dell’Arma di illustrarla al termine delle funzioni religiosi. L’iniziativa permetteràai cittadini ultrasessantenni privi di un personal computer o di una connessione internet, ovvero che non abbiano particolare dimestichezza con gli strumenti informatici, di potersi recare presso una qualsiasi Stazione dei Carabinieri dove, con le dotazioni telematiche dell’Arma, potranno accedere alla piattaforma di Poste Italiane eaderire alla campagna vaccinale con il sostegno di un operatore.
La stessa assistenza sarà fornita a domicilio a richiesta degli anziani impossibilitati a recarsi personalmente presso un presidio dell’Arma. Per l’esigenza saranno utilizzati dei tablet in dotazione alle caserme.Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Emanuele PIPOLA, raccomanda ai cittadini interessati di contattare la Stazione Carabinieri più vicina per concordare direttamente le modalità di accesso a questo importante servizio.
L’iniziativa in questione è solo l’ultima espressione, in ordine di tempo, del maggiore sostegno alla popolazione che l’Arma dei Carabinieri ha garantito sin dal nascere dell’emergenza COVID-19, concretizzando ulteriormente la propria particolare vocazione ai servizi di prossimità ai cittadini.
Durante la prima ondata della pandemia, fu rilevata in provincia di Bergamo la difficoltà di approvvigionamento dell’ossigeno per i pazienti domiciliari e la relativa ridotta disponibilità di bombole da parte anche delle aziende distributrici di gas medicale.
Anche in provincia di Teramo, le Stazioni dell’Arma, contattarono allora tutti i farmacisti dei rispettivi territori affinché localizzassero le bombole vuote o inutilizzate ancora in possesso di pazienti in assistenza domiciliare, deceduti o ricoverati in luoghi di lunga degenza, per poi provvedere al loro recupero per il successivo affidamento alle aziende specializzate che ne hannoinfine curato il reimpiego secondo necessità.