Impossibile da realizzare, l'idea di riportare tutti gli studenti in classe a partire da lunedì prossimo è definitivamente sfumata. Non sarà quindi garantita la presenza al 100% degli alunni ma si parte da una quota inferiore: almeno dal 60% scrive Il Messaggero. Un dietrofront del governo che piace a tutti. Prima le rimostranze dei presidi e poi, ieri, quelle delle Regioni hanno fatto sì che il governo decidesse per una riapertura delle classi graduale. È quanto emerso dall'incontro Stato-Regioni con i comuni e le province. Le aule troppo piccole e i bus sovraffollati non possono garantire un rientro in sicurezza al 100%. Quindi deve necessariamente essere incrementato il servizio pur mantenendo la riduzione della capienza al 50%, nel rispetto delle misure anti-Covid.
La scuola adesso finirà come è iniziata: con la didattica a distanza. Le scuole superiori dovranno garantire la presenza almeno al 60% degli alunni e dove possibile dovranno raggiungere il 100%. La precedenza va data ai ragazzi dell'ultimo anno: chi ha la maturità a giugno, deve stare in presenza. Nelle zone rosse, invece, dove rimanevano chiuse le classi seconde e terze di scuola media e i 5 anni del liceo, si entrerà in classe al 100% fino in terza media e tra il 50 e il 75% alle superiori.