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pratiditivoimpianti2Un franco e cordiale incontro quello che si è svolto in Provincia con Paride Tudisco, Asbduc Pietracamela (Università usi civici) e il presidente Diego Di Bonaventura alla presenza del sindaco Michele Petraccia.

“Ho rappresentato le ragioni giuridiche e amministrative per le quali, al momento, non può essere la Provincia a sottoscrivere la convenzione per la concessione dei terreni di proprietà degli usi civici sui quali sorge la cabinovia, così come richiede l’Asbduc. In questo momento si è avviato un processo, quello della liquidazione della società Gran Sasso, che serve a garantire tutti i creditori e ci auguriamo, a far ripartire gli impianti quanto prima considerato che c’è un’aggiudicazione per quanto provvisoria. Un’aggiudicazione che diventerà effettiva solo se i debitori, e fra questi l’Asbduc, accetteranno il Piano di ristrutturazione del debito, che il liquidatore sta preparando nei tempi e nei termini di legge. La Provincia rispetto a questo processo non può che mantenersi neutrale. Sono certo che l’Asbduc saprà considerare tutti gli interessi e che saprà trovare una soluzione salvaguardando anche le legittime aspettative dei proprietari dei terreni che rappresenta”.

Dall'altra parte, gli operatori dei Prati di Tivo ( Bottega del Parco, Bar Prati di Tivo, Hotel Miramonti, Residence Orso Bianco, La Gran Baita) stanchi dalle chiacchiere hanno scritto una lettera al Prefetto, al presidente della Regione, della Provincia, al Sindaco di Pietracamela, all'Asbuc di Pietracamela, e al liquidatore della GST con oggetto:  Riapertura Cabinovia Prati di Tivo Estate 2021 dove si legge:
«Nonostante le rassicurazioni ricevute dagli enti preposti, alla soluzione della problematica sulla possibile riapertura degli impianti località Prati di Tivo, ad oggi non ci risultano azioni concrete che ci facciano intravedere una luce in fondo a questo tunnel. Infatti dalla data del ritiro delle Concessioni dei terreni (Settembre 2020), si sono susseguite una serie di dichiarazioni (facilmente riscontrabili sugli organi di stampa locali), che esprimevano la volontà delle partì ma che di fatto ad oggi non hanno portato al rilascio delle stesse nonostante l'accertata presenza di una proroga che darebbe la possibilità di aprire per l'estate. Tale situazione ci preoccupa e mette in grande difficoltà: dopo più di anno di pandemia che ha visto l'Abruzzo tra il Rosso e l'Arancione per la maggior parte dell'inverno e non possiamo permetterci ulteriori ritardi. Da nostri calcoli la mancata apertura della Seggio Cabinovia andrebbe ad incidere intorno al -60% del fatturato delle aziende di zona, con importanti ricadute anche in termini di occupazione e indotto, senza parlare del danno d'immagine. Siamo Imprenditori della montagna e solitamente siamo abituati a rimboccarci le maniche e a risolvere da soli, ma alla luce di quanto esposto e all'immobilismo accertato degli enti, che in questi ultimi otto mesi non ha portato a nulla, chiediamo un deciso intervento per salvaguardare il territorio e il nostro lavoro. A tal fine Vi chiediamo di convocare gli attori affinché si assumano ognuno le proprie responsabilità e si accerti se ci sono le condizioni per giungere a una soluzione definitiva. In conclusione gli operatori di Prati di Tivo e gli amanti del Gran Sasso chiedono solo di sapere se questa estate la cabinovia sarà aperta o no, cosi da poter pro Arnffiare i primi il proprio lavoro e i secondi le proprie vacanze. Basta incertezza, una risposta chiara e definita è dovuta».