"La Asl deve sgravarci dalla mole di burocrazia che occupa tanta parte delle nostre giornate in ambulatorio". E' stato un coro unanime quello che si è levato ieri durante l'incontro che si è svolto, all'UniTe, tra il direttore sanitario Maurizio Brucchi e i medici di famiglia teramani. Troppa burocrazia, denunciano i medici: "Per l'ADI ci vogliono carte su carte, per richiedere i pannoloni idem, per fare un accesso in Ospedale è pieno di carte, il Consenso informatico è pieno di carte...E' tutta una burocrazia. Se vengono 10 pazienti al giorno per fare burocrazia e se ne vanno tra i 10 e i 15 minuti a paziente, capite bene che i medici di base non riescono a conciliare tutto e non possono pure vaccinare", commenta ad R+ il dottor Siriano Cordoni. Ribadendo la massima "collaborazione sui vaccini" così come ampiamente detto fin dall'inizio della pandemia. Ma bisogna aggiustare il tiro, in sostanza. Sopratutto perchè dal 30 settembre 2021 saranno chiusi gli hub vaccinali e la Asl delegherà medici di base e farmacisti alla somministrazione dei vaccini. "Noi vogliamo vaccinare i pazienti, anzi...massima disponibilità...ma se vaccini devono esserci, bisogna che la Asl ci tagli la mole di burocrazia che ci condanna a perdere un sacco di tempo prezioso", prosegue Cordoni. L'incontro voluto dal referente regionale per la campagna vaccinale Maurizio Brucchi, ieri, muoveva tra l'altro anche dall'esigenza di chiarire un aspetto. Da più parte si diceva che ci fossero dei medici di famiglia impegnati a consigliare ai pazienti di subordinare il richiamo del vaccino all'esito del test per gli anticorpi del Covid. "Non è assolutamente così, se qualche collega medico si è mosso così ha sbagliato. Vero è, invece, che tutti noi consigliamo e incoraggiamo i nostri pazienti a fare assolutamente il richiamo del vaccino" chiosa Cordoni.