Nella classifica del Sole24Ore sul gradimento dei presidenti delle Regioni e dei sindaci delle principali città italiane il governatore Marco Marsilio si colloca al tredicesimo posto e il primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi è all’ottavo posto.
Il sindaco di Chieti Diego Pietro Ferrara è al quarantaduesimo posto, il primo cittadino di Teramo Gianguido D’Alberto, è penultimo tra gli abruzzesi e si piazza al cinquantanovesimo mentre il sindaco di Pescara Carlo Masci è all’ottantunesimo. (IL VIDEO QUI SU R115)
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di Fratelli d’Italia, decimo tra i primi cittadini del Paese, con un consenso in crescita rispetto a quello delle elezioni del 5,5% ora al 59%. Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in bassa classifica, al 12esimo posto con un calo dei consensi del 4,4%, ora al 45%. Peggio di Marsilio solo i presidenti di: Sardegna, Lazio, Molise e Basilicata

E’ quanto emerge dalla nuova edizione della tradizionale indagine annuale “Governance Poll”, effettuata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata oggi lunedì 5 luglio. Un sondaggio che coglie i trend degli amministratori locali 16 mesi dopo l’esplosione della pandemia, e in una fase caratterizzata dal calo dei contagi da Covid19 e prospettive di ripresa di tutte le attività economiche grazie al crescendo della campagna di vaccinazione.
“Governance Poll 2021″vede Luca Zaia, governatore del Veneto e Antonio Decaro , sindaco di Bari, riconfermati al primo posto della classifica degli amministratori locali più popolari in Italia, rispettivamente col 74% e il 65% delle preferenze.
Tra i sindaci dopo Decaro (65%), al secondo posto troviamo Luigi Brugnano, primo cittadino di Venezia, (centrodestra, 62%), ex aequo al terzo posto , con il 61% dei consensi, ci sono i sindaci Giorgio Gori (centrosinistra, Bergamo) e Marco Fioravanti (centrodestra, Ascoli Piceno). Beppe Sala (centrosinistra, Milano) per la prima volta è sotto al 50% (81° posto), Virginia Raggi (Cinque Stelle, Roma)
Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche. Il primo è quello dei sindaci delle grandi città del Sud alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative.
L’altro fronte traballante è, più in generale, quello delle metropoli.