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VERNAVIAARNO

Da lunedì 5 luglio il "tram" della linea 5 è tornato a transitare in via Arno a Teramo, dopo mesi di assenza contestata duramente dai residenti, quasi tutti anziani e senza mezzi per muoversi in città. Da novembre tutti erano rimasti letteralmente a piedi e, avevano deciso di denunciare l'accaduto e sollecitare un passo indietro da parte del Comune che aveva optato per la soppressione in virtù di una sperimentazione in un'altra zona della città. Ora il tram è tornatoin via Arno e questa mattina l'assessore Maurizio Verna ha deciso di incontrarli per scusarsi per tutti i disagi arrecati sopratutto a chi, anziano, non aveva modo ad esempio di raggiungere autonomamente la Asl. Ma stamaneper l'assessore Verna è stata l'occasione per tornare a denunciare la sperequazione inaccettabile in termini di km e fondi assegnati dalla Regione Abruzzo al capoluogo. "Pensate che Chieti prende quasi il doppio di Teramo, L'Aquila oltre il doppio e Pescara, ad esempio, prende 27 volte di più di Teramo in rapporto alla superficie coperta". E perchè? "C'è una situazione cristallizzata addirittura al 1987 in barba alle evoluzioni conosciute dalle singole città, Teramo in primis, e non è più accettabile tutto questo", tuona Verna. Ricordando che la Regione eroga al Comune poco più di 2 milioni di euro ed ogni anno, a differenza delle altre città capoluogo, "il Comune di Teramo mette di tasca proprio quasi 230mil euro". Su via Arno, intanto, tornerà il segnale di stop all'incrocio con la discesa del Conad (sparito all'improvviso qualche mese fa e mai ripristinato) e verrà posizionata una pensilina alla fermata del tram. Tra le problematiche ricordate stamattina dai residenti all'assessore anche la pericolosità della via, visto che decine di automobilisti la percorrono a velocità sostenuta. Se tornerà anche un dosso, per ora, non è detto. Ma i residenti lo sperano. E intanto a Verna dicono "Grazie assessore".