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Finalmente viene messa la parola fine alla vicenda del secondo licenziamento della Vigilessa Anna Capponi: la Corte di Cassazione, infatti, con la sentenza depositata ieri, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Teramo contro la pronuncia della Corte d’Appello dell’Aquila ed ha riconosciuto le ragioni e i diritti di Anna Capponi, protagonista di una vicenda giudiziaria che si protrae da troppo tempo e che le ha procurato ingente nocumento sotto ogni punto di vista.
Per comprendere bene la vicenda, occorre risalire a novembre del 2014, data in cui il giudice del lavoro reintegra la Capponi ritenendo illegittimo il primo provvedimento disciplinare nei suoi confronti, risalente al novembre 2013. Dopo la definitiva pronuncia della Cassazione Penale contro la Vigilessa, il Comune di Teramo riprende l'azione disciplinare e ad agosto del 2018, dopo il reintegro, la Capponi viene licenziata per la seconda volta e di seguito reintegrata perché secondo il giudice si tratterebbe degli stessi fatti. Ma il Comune va avanti e fa ricorso in appello e poi alla Corte di Cassazione, che con la sentenza depositata ieri ritiene non “ammissibile l’attivazione di un secondo procedimento disciplinare per lo stesso fatto... quindi il Comune di Teramo non solo non avrebbe potuto aprire un nuovo procedimento disciplinare per gli stessi fatti ma neppure ciò avrebbe potuto fare se il licenziamento fosse diventato definitivo prevalendo tra le parti il giudicato formatosi sul rapporto di lavoro in essere e sull’idoneità ad incidere su esso dell’azione disciplinare”.
La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri esprime soddisfazione per il successo della Vigilessa Capponi, protagonista di una vicenda incresciosa che ha provocato nella medesima una grave sofferenza fisica, psichica ed economica.
“Ho sempre sostenuto con convinzione e profonda vicinanza Anna Capponi - afferma la Consigliera di Parità Monica Brandiferri – nel tormentato e difficile percorso umano e giudiziario che la vede duramente messa alla prova. La sentenza della Cassazione, depositata ieri, ha confermato il giudizio precedente in quanto il Comune di Teramo non poteva licenziare per la seconda volta la Vigilessa. Si tratta di un successo importante per Anna Capponi, vittima di un vero e proprio accanimento da parte del datore di lavoro. Ricordo che, proprio allo scopo di cercare un componimento bonario con il Comune di Teramo, la Vigilessa si è rivolta per la prima volta al mio ufficio, ma ogni tentativo per definire la vicenda senza ricorrere alle autorità giudiziarie si è rivelato inutile, nonostante la nostra disponibilità a trovare una soluzione transattiva. E così si è arrivati a dover attendere la decisione della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso e le argomentazioni addotte dal Comune di Teramo. Il mio auspicio è che Anna Capponi possa tornare al più presto sul posto di lavoro e recuperare la serenità che ha perso in questi anni”.