Gli studenti, i genitori e il personale scolastico dell’IPSIA e dell’ITIS di Teramo da tempo stanno manifestando il loro disagio per la mancanza di spazi scolastici adeguati. Divisi in vari plessi, gli studenti hanno un’evidente riduzione dell’offerta formativa e del tempo scuola.
La vicenda è nota: dal terremoto del 2016 la Provincia si è affrettata a dichiarare inagibili i locali dell’IPSIA ma non ha programmato interventi rapidi che garantissero alla scuola di poter funzionare adeguatamente nel breve periodo. Scaricando i problemi sull’ITIS e sul Liceo scientifico. Gli enti locali, ciascuno per la propria parte di competenza, avrebbero dovuto riorganizzare l’offerta formativa territoriale tenendo in considerazione lo stato degli edifici scolastici, la progettazione formativa da assegnare alle scuole, con un conseguente piano di dimensionamento scolastico, e con la ristrutturazione e la costruzione di strutture scolastiche che rispettassero i parametri della sicurezza. Invece, si è agito in maniera approssimativa e senza una seria programmazione.
Il tutto in un segmento -quello professionale- che, negli ultimi anni in particolare, ha assunto sempre una maggiore importanza nel mercato del lavoro e, per questo, meriterebbe azioni mirate e interventi prioritari in grado di rafforzarne interesse ed attrattività. Invece, le manifestazioni e le prese di posizione per protestare contro una situazione diventata insostenibile, dimostrano che non è stato fatto nessun passo avanti per garantire un adeguato diritto allo studio a questo settore. Infatti, per i prossimi giorni si sono programmati i doppi turni. Essi rappresentano un ulteriore colpo ad un segmento formativo fragile, qual è quello dell’istruzione professionale, inserito in un contesto nel quale c’è un pendolarismo diffuso e un rilevante numero di discipline. In queste condizioni è altissimo il rischio che aumenti l’abbandono scolastico.
Dopo le continue pressioni e le sollecitazioni da parte degli studenti e del personale scolastico dell’IPSIA, e dell’ITIS, la Provincia ha emanato un avviso pubblico per reperire un capannone che dovrebbe soddisfare il bisogno di aule. Si tratta di un provvedimento estemporaneo che difficilmente determinerà una qualche soluzione al problema. Tra l’altro ci risulta che proprio oggi - 30 settembre - scadrà un bando per accedere ad un finanziamento consistente (si parla di 7 milioni di €) per la ricostruzione della scuola. Ci auguriamo che la Provincia abbia saputo cogliere questa opportunità.
Un dato è evidente: gli Istituti professionali meriterebbero maggiore attenzione. Dovrebbero essere al centro delle politiche formative. Proprio perché spesso sono l’anello debole del sistema d’istruzione secondaria; perché possono rappresentare un freno alla dispersione scolastica; possono essere un presidio formativo, spesso rivolto alle fasce più deboli; possono diventare un raccordo efficace con il modo del lavoro sulle professionalità da formare. Si tratta di un settore da tenere nella giusta considerazione per una scuola inclusiva che non lascia indietro nessuno.
La CGIL e la FLC Teramo sono al fianco delle giuste rivendicazioni degli studenti e del personale scolastico dell’IPSIA e dell’ITIS chiedono alla Provincia di convocare subito un tavolo tecnico, anche con le parti sociali, per affrontare il problema e per trovare le soluzioni adeguate.
Teramo, 30 Settembre 2021
Il segretario della Camera del Lavoro Il segretario della FLC CGIL Teramo
CGIL Teramo
Giovanni Timoteo Sergio Sorella