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A distanza di quasi un anno e mezzo dalla pubblicazione dello straordinario volume TERAMO. FRAMMENTI URBANI del fotografo teramano Armando Di Antonio per le edizioni Ricerche&Redazioni, si concretizza l’evento espositivo all’ARCA-Laboratorio per le Arti Contemporanee.

La Mostra, promossa dall’Associazione Culturale “Art &”, sarà inaugurata martedì 19 ottobre alle ore 18, con la partecipazione del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, dell’assessore alla Cultura Andrea Core e del professore Gabriele D’Autilia dell’Università degli Studi di Teramo che dialogheranno con l’autore.

LA MOSTRA
La Mostra, realizzata con il patrocinio della Città di Teramo e con il sostegno di Fondazione Tercas e CCIAA Teramo, sarà visitabile dal 19 al 31 ottobre 2021: si compone di 27 immagini tratte dal volume, una selezione quindi dal più vasto corpus presentato nel libro.
Così il fotografo Di Antonio:
«Le immagini presentate in questa mostra sono frutto di una selezione ragionata delle foto contenute nel libro pubblicato lo scorso anno. Ho impiegato molto tempo per fare una scelta, e alla fine ho deciso di scegliere le foto meno “descrittive”, dei veri e propri “frammenti urbani” in cui la città è meno riconoscibile o almeno lo è solo in parte.
Sono le immagini che hanno stimolato di più la mia fantasia, nel senso che hanno fatto riafforare in me delle sensazioni legate non solo ad altre immagini ma anche a spezzoni di film, quadri, brani musicali che avevo dentro e che avevo dimenticato.
In proposito, mi viene in mente una frase di Ghirri che lessi qualche tempo fa e che 
diceva che “la Fotografia non è fatta solo di immagini ma anche di immaginazione”, sia da parte di chi fa la foto ma anche da parte di chi la guarda. Se la fotografia non assolve a questo compito allora resta solo una documentazione».
La mostra consta di 27 immagini: 3 di grande formato (cm 150x100) e 24 di medio formato (cm 90x60), tutte stampate su carta Photorag 300 g con inchiostri Epson Ultrachrome. Le prime tre immagini sono montate direttamente su pannello rigido da 2 cm di spessore con bordatura nera, mentre le altre 24 sono montate su passepartout acid free da 1,8 mm di formato 110x80 cm e allestite su cornice in legno.

IL LIBRO
Il fotografo Armando Di Antonio dedica un libro alla sua città, Teramo, pubblicato dalla casa editrice Ricerche&Redazioni nel maggio 2020, con il sostegno dell’Università degli Studi di Teramo, BIM Teramo e Moretti Quintilio srl.
Così Di Antonio nella quarta di copertina:
«Le foto contenute in questo volume rappresentano l’esito del mio sguardo sulla città e sulla sua trasformazione architettonica e urbanistica, un’esigenza personale che è andata crescendo nel corso degli anni in modo quasi inconscio.
Ai miei occhi, l’evoluzione della città è avvenuta in modo disarmonico, senza continuità, senza un dialogo tra le forme del passato e quelle del presente.
Le foto sono state realizzate tra l’inizio del 2016 e il 2020 ad eccezione di due fatte in epoca precedente. Ho voluto mettere in relazione elementi antichi e attuali, non in modo sistematico e razionale, ma seguendo la mia sensibilità.
Ho fotografato cose che mi piacevano ma anche cose che non mi piacevano, e anche le cose che per me erano brutte, una volta trasformate in immagini, hanno assunto una loro dignità, sembrandomi belle. Probabilmente il mio legame con questa città ha avuto il sopravvento e ho visto il “bello” dove il “bello” non c’è.»
Il testo critico presente in volume è stato curato dal prof. Gabriele D’Autilia, docente di Fotografia e Cinema presso l’Ateneo teramano. Di seguito un breve estratto:
«Il lavoro fotografico di Armando Di Antonio sulla realtà teramana si deve considerare come un’ampia e personale riflessione per immagini sul territorio cittadino. (...) La ricerca fotografica di Armando Di Antonio si è concentrata sul dialogo tra la città antica e quella moderna: di entrambe, le fotografie proposte dall’autore (in bianco e 
nero, una scelta del tutto condivisibile per sottolineare meglio le differenze tra i segni del passato e quelli del presente) restituiscono gli aspetti più affascinanti e anche quelli più problematici. (...)»
Il volume, di grande formato (28x28 cm), in elegante veste editoriale, è composto di 120 pagine stampate su carta Fedrigoni Tatami Ivory, cucito a filorefe e rilegato in brossura. Sono 112 le immagini pubblicate.

L’AUTORE
Armando Di Antonio. Inizia a fotografare intorno agli anni ’70, colpito soprattutto dalle possibilità creative offerte dalla camera oscura. Negli anni ’80 è cofondatore del “Gruppo Stimmung” e nel 1986 inizia a lavorare come fotoreporter per il quotidiano «Il Messaggero». Nel 1989 conosce Mario Giacomelli, uno dei maestri della fotografia contemporanea, con il quale svilupperà un intenso rapporto di amicizia e collaborazione. Insieme agli amici di Stimmung nel ’92 nasce “Metafore dell’assenza”, catalogo di una mostra itinerante che tocca varie città italiane. Numerosissime le mostre personali e collettive. Sue opere sono conservate in diverse gallerie e musei italiani.