
C'è da domandarsi se i colleghi di centrodestra abbiano svolto la stessa azione di confronto con i loro referenti nelle istituzioni, in cui sono tra l'altro rappresentanza di governo, vista la trasversalità della questione che non può ora, dopo quasi un anno dal voto unanime, giocarsi strumentalmente come argomento di banale contrasto politico giocato, gravemente, sulla pelle dei cittadini teramani. C'è da domandarsi perché non ci sia stato alcun sollecito presso la Provincia di Teramo, dove il centrodestra è in maggioranza e dalla qual si attende ancora la convocazione dell'Assemblea dei Sindaci richiesta da D'Alberto; e ci si domanda perché non ci si è indirizzati, nelle critiche, anche verso la Regione, dalla quale non si è sentita nessuna voce a condanna dello smembramento del collegio elettorale del nostro territorio, neanche dal teramano Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale evidentemente poco interessato a rendere pari dignità al suo territorio di provenienza. Ci si domanda, infine, se veramente il centrodestra teramano sia stato distratto o non sia pronto ad usare qualsiasi argomento, pur di attaccare il Sindaco Gianguido D'Alberto e la sua Amministrazione, pur di difendere e arroccarsi dietro un modo di far politica che guardi all'esercizio di potere più che al bene della città e dei cittadini.
Se il coordinamento dei gruppi di centrodestra al Consiglio comunale ritiene, con una dozzinale ironia, di frenare l'azione del Sindaco di Teramo a difesa della città e del diritto di rappresentanza, dimostrerà solo la sua inanità e disinteresse dei problemi dei cittadini; noi, per nostro conto continueremo tutte le iniziative necessarie, in tutte l sedi opportune, a scongiurare la grave decisione. Non senza ricordare ai colleghi “distratti”, però, di aver preso ancora una volta una cantonata e, tanto per rispondere con lo stesso livello di banalità televisiva, questa volta forse meriterebbero un Tapiro.
Coordinamento politico comunale e
Gruppo consiliare
"Insieme Possiamo"