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cimiterocartecchio1Nel luglio scorso Fratelli d’Italia, nella quasi totale indifferenza dei più, ha presentato una pericolosa modifica all’art. 19 della legge regionale n. 41/2012 (“Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria”) per assicurare la sepoltura dei bambini mai nati, modifica che verrà discussa il prossimo 11 novembre dalla Quinta Commissione, proseguendo così il proprio iter legislativo.

In realtà il diritto alla sepoltura è già presente nella legislazione italiana (D.P.R. 1990 n. 285, "Regolamento nazionale di polizia mortuaria"), e prevede che sia facoltativo e a discrezione della donna e dei familiari qualora la gravidanza venga interrotta prima delle 20 settimane.

La proposta di legge in questione prevede che il diritto alla sepoltura dei bambini mai nati entro le 28 settimane sia esercitato dalle aziende sanitarie locali, a carico del bilancio regionale, anche quando non vi sia espressa richiesta da parte dei genitori.

In questo modo si aggira la norma generale e, soprattutto, si ledono la libertà di scelta e autodeterminazione individuale della donna e della sua famiglia.

Il cimitero dei feti rientra nella strategia adottata dal cattolicesimo oltranzista e bigotto, avallata e condivisa dalla destra più radicale e conservatrice, dai fascisti nostalgici e dai leghisti, con l'intento di guadagnare qualche voto dagli elettori cattolici.

Nelle città in cui sono stati creati questi cimiteri, è stata posta una croce con incisi il nome del "mai nato" ed il nome e cognome della madre, ledendo la privacy della donna che ha subito/praticato un aborto. Queste croci, infatti, sono una vera e propria intrusione insensibile, violenta e molesta nella vita privata di una donna, che potrebbe sì essere vissuta come un trauma, a maggior ragione nel caso in cui non ci siano espressa richiesta e consenso alla sepoltura da parte dei genitori.

A detta dei promotori, questo disegno di legge ha l'obiettivo di promuovere la cultura della vita. Se la vita di una donna conta meno di un embrione; se non hanno alcun valore la sua dignità, la sua volontà e la sua libertà; se vediamo negare costantemente il nostro diritto alla salute con tagli alla sanità che hanno spazzato via la stragrande maggioranza dei consultori, rendendo, di fatto, inaccessibili le cure di cui abbiamo bisogno, a quale cultura della vita si fa riferimento?

Questa proposta di legge, checché ne dica il titolo che porta, non tutela nessuno. Serve solo a stigmatizzare una scelta in modo subdolo dandole una copertura legislativa.

Chiediamo che tutte le forze politiche si oppongano duramente a questo scempio e che la proposta venga affossata. Per questo motivo è necessaria una forte presenza in piazza da parte di tutt3 e ribadire con forza che non abbiamo bisogno di cimiteri ma, come dimostrano i 2 anni di pandemia in corso, di una sanità accessibile, efficiente e laica

Su quelle croci ci sono sì nomi e cognomi e sono quelli di tutt3 noi. Su quelle croci è incisa la fine dei nostri diritti e della nostra libertà di scelta.

 

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Collettivo Malelingue

Teramo