Il covid colpisce anche l'occupazione giovanile. In base ai dati emersi dalla nuova edizione 2021 di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli, la pandemia ha avuto effetti negativi sui diplomati del 2018 in cerca di lavoro. Per quanto riguarda la sezione università, gli effetti del Covid-19 e del primo lockdown non sono ancora avvertibili: l'indagine, infatti, l'indagine non include i risultati delle sessioni di esami universitari successivi all’aprile 2020. Diverso è, invece, il discorso per la sezione lavoro, che riguarda gli istituti tecnici (economici e tecnologici) e professionali (servizi e industria/artigianato), i cui diplomati in prevalenza cercano subito occupazione dopo la maturità.
In questo caso l’indice di occupazione misurato da Eduscopio 2021 per i diplomati nel giugno 2018 prende in considerazione il periodo che arriva fino a settembre 2020. Ci sono, dunque, circa sei mesi di “effetto Covid”, che risulta già piuttosto visibile. Se, infatti, negli anni precedenti all’emergenza sanitaria l’indice di occupazione calcolato da Eduscopio risultava in crescita sostanzialmente in tutti gli indirizzi di studio di molte regioni, oggi registra una sensibile riduzione proprio per i diplomati nell’a.s. 2017/18, che hanno avuto maggiori difficoltà a trovare lavoro durante la pandemia.
Rispetto ai loro compagni di scuola di un anno più vecchi il calo è di circa 8 punti percentuali per i diplomati tecnici e professionali del Nord-Est (dove i livelli di occupazione dei diplomati a due anni erano più alti, sopra il 70%), fra 7 e 8 punti nel Nord-Ovest e intorno a 7 nel Centro. La riduzione è inferiore (5 punti percentuali) nel Sud e Isole, dove però i livelli occupazionali dei neodiplomati sono già in partenza notevolmente più bassi, al di sotto del 40%.
"La pandemia di Covid-19 - commenta Mario Mezzanzanica Direttore del Crisp e Prorettore al Placement dell’Università di Milano Bicocca - ha avuto il suo massimo impatto negativo sul mercato del lavoro nei primi cinque mesi del 2020 con ripercussioni in particolare sui giovani e sul genere femminile. I dati di Eduscopio evidenziano in termini quantitativi questa dinamica, mostrandone l’impatto sui territori regionali. Se da una parte le percentuali di maggior riduzione si sono manifestate al nord e al centro del paese, non si può certo ignorare che al sud il calo di opportunità lavorative per i neodiplomati conferma la grande criticità per i giovani presente da troppi anni".
"Certamente stiamo assistendo ad una ripresa economica e produttiva - aggiunge - che già nel primo semestre 2021, in diversi settori economici, mostra segnali positivi con una domanda crescente di professionalità vicina o superiore al 2019. Occorre cogliere la sfida del Pnrr come opportunità decisiva per la ripresa occupazionale del Paese ed in particolare per i giovan