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Schermata_2021-11-12_alle_11.14.15.pngLa cooperativa Tercoop torna a denunciare l’ultimo favoritismo del Comune di Teramo perchè i nuovi gestori dei parcheggi a pagamento sono morosi e attenzionati dall’Anac. Presenti anche i 26 soci lavoratori che rischiano il posto di lavoro da un momento all'altro.

ASCOLTA LEO IACHINI

LA NOTA TERCOOP:

PREMESSA
Negli ultimi dieci anni i 26 soci lavoratori della Tercoop sono stati costretti a rinunciare a circa venti mensilità a testa per attenuare le ingenti perdite causate da una continua, ingiusta e ingiustificata riduzione di stalli, avvenuta senza tenere in minimo conto della necessità di mantenere o ripristinare un equilibrio economico finanziario necessario al concessionario per adempiere agli obblighi contrattuali.
Per evitare la cessazione del servizio e la perdita del lavoro, i 26 soci lavoratori hanno pagato al Comune rate di 10.400 euro mensili, fino all'estinzione dell'ingiusto debito maturato per responsabilità dello stesso Comune.
Sono stati costretti a pagare il canone anche per i parcheggi resi inagibili da un metro di neve che l'amministrazione comunale aveva il compito di sgombrare e non ha fatto. Stessa musica per i parcheggi resi inaccessibili dai lavori nelle vie di accesso: "se non pagate, l'ente si attiverà per la riscossione coatta o la cessazione del servizio". Abbiamo pagato anche l'ingiusto e il non dovuto al comune di Teramo e poi, come la legge ci consente, le nostre inascoltate ragioni e rivendicazioni le abbiamo esposte e riposte nella giustizia ordinaria,

FATTO
La commissione di gara che dovrebbe aggiudicare l'appalto alla Easy Help, unica partecipante alla "gara" che gara non è stata, dopo aver verificato che alla stessa Easy Help era stato revocato un appalto di parcheggi a pagamento dal comune di Siniscola (Nu) per "gravi inadempienze contrattuali" (mancato pagamento di circa 50.000 euro di canone per l'occupazione delle aree), con relativa segnalazione all'Anac e contenzioso legale, ha chiesto e ottenuto un parere dell'avvocatura del comune di Teramo riguardo la possibilità di procedere nell'aggiudicazione dell'appalto, oppure nell'esclusione per "inaffidabilità negli adempimenti contrattuali" dell'unico concorrente".
L'ufficio legale nella sua relazione ricorda che il suo compito non è quello di stabilire i torti o le ragioni, ma poi di fatto supporta gli argomenti della Easy Help utilizzati a giustificazione dell'inadempienza. "Il canone doveva essere ridotto (affermano gli avvocati del comune di Teramo) in ragione della completa indisponibilità dell'area parcheggio, per circostanze estranee ad essa società, perché le acque dello stagno limitrofo avevano allagato la strada di accesso e, successivamente l'asse stradale, pur se percorribile era rimasto ricoperto di fango, in tal modo scoraggiando parte degli utenti a servirsi di detta area di parcheggio".
Queste circostanze, secondo l'ufficio legale, giustificherebbero il mancato pagamento del canone e, di conseguenza, non si tratterebbe di grave inadempienze contrattuali da impedire alla Easy Help di gestire le strisce blu teramane. La stessa segnalazione all'Anac viene considerata poco rilevante, confidando nel ricorso al Tar della Easy Help.

CONCLUSIONI
I 26 soci lavoratori della Tercoop per evitare la cessazione del servizio e la perdita del lavoro e la riscossione coatta delle somme, sono stati costretti a pagare anche il canone per parcheggi inaccessibili e inutilizzabili.

Al contrario, la Easy Help che ha scelto unilateralmente di non pagare il canone per i parcheggi inutilizzati o poco redditizi a causa delle vie di accesso allagate o infangate, viene giustificata e può eventualmente aggiudicarsi l'appalto per 8 anni di ricavi dai parcometri teramani.

Alla Easy Help, secondo l'ufficio legale del comune di Teramo, l'amministrazione di Siniscola avrebbe dovuto ripristinare l'equilibrio economico finanziario compromesso dalla scarsa o nulla fruibilità di una parte di stalli, mentre la Tercoop non avrebbe nessun diritto alla compensazione degli stalli sottratti e il Comune di Teramo avrebbe la facoltà di ridurli come e quando vuole, senza tener conto dei danni causati alla cooperativa sociale e pagati dai 26 soci lavoratori, anch'essi evidentemente senza diritti nonostante le leggi e il contratto li garantiscano.
All'Amministrazione comunale e ai suoi dirigenti chiediamo: a quale principio e dovere di imparzialità di una Pubblica Amministrazione dobbiamo questa plateale e per noi inaccettabile diversità di trattamento?