La fascia di età 40-59 anni anticipa il richiamo delle terze dosi al 22 novembre. Lo ha deciso il generale Figliuolo. Bisogna correre per poi aprire, in tempi rapidi, anche a chi ha meno di quarant'anni in modo da non causare caos e ingiustizie, soprattutto a gennaio e febbraio, con il taglio della durata del Green pass. E soprattutto per tutelare la salute di molte più persone. Conferma il ministro della Salute, Roberto Speranza: «La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all'Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d'età 40-59 anni». Figliuolo, nella circolare, parla di «ampia disponibilità dei vaccini e dell'elevata capacità di somministrazione dei punti vaccinali attualmente operativi». Negli ultimi giorni si registra un assalto agli hub. In molti (tra gli over 60 vaccinati con seconda dose più di sei mesi fa) corrono a ricevere il richiamo. Secondo Gimbe, però, stanno diminuendo le dosi a disposizione: con questi ritmi potrebbero terminare nel giro di un mese. Spiega l'analisi della fondazione: «Al 17 novembre risultano consegnate 99 milioni di dosi, ma in assenza di nuove forniture (per la quinta settimana consecutiva) le scorte scendono a quota 7,6 milioni di dosi». Entro la fine dell'anno è necessario rinnovare la protezione a quasi 16 milioni di italiani.
La decisione è presa: la durata del Green pass sarà ridotta. Passerà dagli attuali 12 mesi a 9. La Commissione europea prepara invece un aggiornamento «sulla raccomandazione sulla libertà di movimento e questo includerà elementi sulla validità dei certificati di vaccinazione». Intanto il Lazio avvia una mossa inedita: vuole vaccinare con la terza dose non dopo sei mesi dalla seconda, ma dopo cinque.