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images Tra il voluminoso materiale fatto di intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate tra il 2011 e il 2013 nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti nella ricostruzione post terremoto dell'Aquila per appalti su beni cultural ed ecclesiastici, ci sono anche filmati. In particolare, un video incastrerebbe quattro dei cinque arrestati con la prova della mazzetta di 10mila euro quale anticipo dei 190mila euro pattuiti nel corso di numerosi incontri tra gli indagati. Questo perché l'associazione temporanea d'impresa (Ati) formata dalle ditte individuali Carlo Cricchi, Cai di Cristiano Incontro e Ircop Spa, avesse in affidamento diretto (quindi in violazione delle norme sugli appalti che prevedono una gara) dalla Curia dell'Aquila l' appalto del valore di 19 milioni di euro per il recupero e il consolidamento della chiesa di Santa Maria Paganica, luogo di culto molto caro agli aquilani, gravemente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009. La somma di 190mila euro, come si legge nell'ordinanza del Gip, Giuseppe Romano Gargarella, equivale all'uno per cento dei 19 milioni dell'appalto. La dazione avviene il 7 giugno del 2013 in un ristorante di Carsoli (L'Aquila) dove Massimo Vinci, che nell'ordinanza viene definito amministratore di fatto della ditta individuale Cai, consegna per conto di Patrizio Cricchi, dirigente della omonima ditta individuale, una busta con 10mila euro in contanti a Luciano Marchetti, ex vice commissario dei beni culturali, in quel momento progettista alla ricerca di incarichi e appalti e intermediario della Direzione dei Beni culturali anche attraverso lo stretto rapporto con la funzionaria della direzione del Mibac, Alessandra Mancinelli, finita in carcere, e l'architetto Giuseppe Di Girolamo, indagato. Marchetti (ai domiciliari), consegna a sua volta la busta alla stessa Mancinelli, che la ripone nella borsa. Mancinelli che prima del 7 giugno si era lamentata di aver visto "ancora una lira mai" in cambio dei favori, in una telefonata intercettata con il fidanzato Vincenzo Altorio, successiva alla dazione, spiega che per Santa Maria Paganica si devono incassare ancora 180mila euro, legando l'aggiudicazione dei lavori in maniera diretta alla possibilità che la Curia diventi soggetto attuatore degli appalti sulle Chiese con la modifica del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 4 febbraio 2013, per il quale era in atto un pressing da parte degli stessi vertici della Chiesa aquilana nei confronti del Governo Letta.