A distanza di quasi 2 anni dall’inizio della pandemia da Covid 19, si torna ad affrontare il problema sanitario e non solo. L’epidemia ha colpito anche il territorio teramano, ha bloccato tanti aspetti della vita e delle attività economiche e sociali. Una situazione ormai irreversibile che un terzo della popolazione teramana si trova in grave difficoltà economiche, diverse sono le famiglie che si orientano con grande sforzo verso la Caritas come fosse l’ultima spiaggia dopo aver provato in ogni modo a rialzarsi. La gravissima carenza di case popolari ed un mercato dell’affitto privato in cui i canoni di locazione sono ormai da molto tempo incompatibili con i redditi di una parte consistente dell’inquilinato. Da decenni non si costruiscono più alloggi popolari anche sul nostro territorio provinciale, si è evidenziata una costante carenza di alloggi di edilizia pubblica atta a rispondere alle esigenze abitative delle fasce sociali più deboli. E’ quindi necessario prima di tutto un faticoso lavoro di tracciamento e presa in carico del disagio sociale che si annida sotto l’enorme mole degli sfratti che si sono accumulati nel tempo. Nella provincia di Teramo nel 2020 gli sfratti eseguiti sono stati 95. Questo nella speranza che poi, una volta usciti da questa delicatissima fase, verranno finalmente riavviate politiche abitative di tipo strutturale per ampliare l’offerta di case popolari e regolamentare il mercato privato delle locazioni ad uso abitativo primario tenendo conto dell’effettiva disponibilità economica delle famiglie. La difficile situazione creata dalla Pandemia, ha fatto aumentare in provincia un numero di famiglie in difficoltà economica: il 70% delle persone sono lavoratori dipendenti e autonomi colpiti dalla emergenza sociale, senza possibilità di risoluzione dal punto di vista abitativo. Ci stiamo dirigendo verso un panorama sociale pesante nonostante gli interventi legislativi, infatti, il welfare territoriale si è impoverito, e solo l’intervento dei Comuni possono invertire la tendenza. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche e istituzionali di intervenire per consentire ‘il passaggio da casa a casa’ delle famiglie in difficoltà economica. Come Sicet, chiediamo al Comune di Teramo, di riaprire il tavolo di confronto sospeso ormai da due anni, una convocazione con la presenza anche, delle altre sigle sindacali degli inquilini che affronti l’emergenza, favorendo una gestione concertata dei singoli casi, recuperando nuovi alloggi da offrire ad un affitto a canone sociale.
SEGRETARIO PROVINCIALE
ANTONIO DI BERARDO