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asl teramoGentile Asl di Teramo,
sono la mamma di un bambino di dicei anni che, come molti suoi coetanei, ha la passione per il calcio e sfortunatamente da molti mesi si trova a dover fare i conti con le restrizioni della pandemia.
Frequentando la scuola si è trovato, nel giro di una settimana, a doversi sottoporre a diversi tamponi a seguito di tracciamenti ASL per casi di contatti con due positivi al pre scuola, risolti fortunatamente con esito negativo.
A seguito di un allenamento di 60 minuti tenutosi all’aperto, senza uso di spogliatoi, nè docce, né mezzo di trasporto comune (pullmino) in cui era presente un bambino positivo, ovviamente tutti i presenti all’allenamento, sono stati sottoposti a sorveglianza da parte dell’ASL e disposti in quarantena domiciliare per 15 giorni con la prescrizione di 2 tamponi a distanza di 5 giorni.
Mi domando come sia possibile che, in caso di contatto con un positivo a scuola, il protocollo ASL preveda il rientro a scuola ad esito negativo del T0 (dopo circa 3 giorni), mentre se il contatto riguarda la scuola calcio, il protocollo prevede la quarantena domicilare per 15 giorni anche con T0 negativo.
Ad esito negativo del T0 mi è arrivato il fatidico messaggino con il Green Pass con la validità di 72 ore dalla data del prelievo…ma non è servito a nulla…poiché a scuola non è comunque potuto rientrare.
Dopo circa 10 telefonate rivolte, prima al pediatra di base, poi alla scuola calcio e poi a svariati uffici preposti dell’ASL, senza avere una risposta chiara ed esaustiva, mi è stato detto che “…il protocollo delle scuole calcio è più restrittivo rispetto a quello scolastico, in quanto si tratta di uno sport di contatto…”
Mi domando: cosa significa “contatto”?
contatto s. m. [dal lat. contactus -us, der. di contingĕre "toccare"]. - 1. [il toccare, il toccarsi di due cose o persone] ≈ accostamento, aderenza, unione. ‖ adiacenza, contiguità, vicinanza.
Fare allenamento di calcio all’aperto, senza mascherina, è considerato “contatto stretto”… invece frequentare per 8 ore una classe al chiuso, con mascherina, toglierla ovviamente per 15 minuti per mangiare a ricreazione e per 60 minuti circa per il pranzo nella mensa scolastica… no, quello non è definito “contatto stretto” e pertanto dopo 3 giorni si può rientrare a scuola.

Invece un bambino che ha avuto la sfortuna di “beccarsi” il contatto a scuola CALCIO deve stare a casa 15 giorni senza neppure frequentare la scuola, che oltre ad essere un dovere è anche un diritto.
Attendo una risposta esaustiva fondata su un sillogismo più che sul “pressapochismo”!!!
Ma attenzione, non è finita qui…poiché, nonostante il bambino sia rimasto a casa e frequentato a distanza, in DDI la scuola, si è trovato nuovamente sottoposto ad una ulteriore sorveglianza da parte dell’ASL per un caso positivo di un operatore della sua classe della scuola primaria.
Ma non essendo presente in classe come è possibile che sia stato sottoposto a sorveglianza?
Ma allora il registro delle presenze scolastiche non ha alcun valore?
Senza fare polemiche sterili, invito i dirigenti Asl preposti alla stesura dei protocolli di sorveglianza e quelli preposti al tracciamento di fare, magari, più attenzione…perché anche i bambini hanno diritto di lamentarsi!

Lettera firmata