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Venerdi prossimo, 27 giugno, si terrà a Francavilla a Mare un convegno dal titolo “La bici fonte di lavoro e di benessere – Mobilità ciclistica urbana e cicloturismo in Abruzzo” che vedrà, tra gli ospiti, oltre al neo Governatore della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, anche i sindaci dei comuni interessati dal progetto Bike to Coast e le diverse associazioni che, in ambito regionale e nazionale, si occupano di ciclabilità. Ne parliamo con uno dei relatori, l'Arch. Raffaele Di Marcello, membro del Coordinamento Abruzzese Mobilità Sostenibile (CAMS), delegato regionale della Società Italiana di Scienze del Turismo, Dottorando di Ricerca presso l'Università di Teramo con una ricerca sui turismi in bicicletta e autore di diversi saggi sull'uso delle due ruote a pedali per scopi turistici. All'architetto Di Marcello chiediamo il perché di questa iniziativa. “Il convegno è stato organizzato da Fiab PescaraBici, nell'ambito del Bikelife Active Festival, una tre giorni dedicata tutta alla bicicletta e al suo utilizzo per fini turistici e ricreativi. Con le diverse associazioni abruzzesi che si occupano della tematica abbiamo ritenuto opportuno, anche in considerazione del fatto che in questi giorni si insedia la nuova Giunta regionale, creare un momento di riflessione e confronto sulle tematiche della ciclabilità e sulle favorevoli ripercussioni che l'utilizzo della bicicletta, sia per la mobilità che per il turismo, potrebbe avere per i nostri territori”. Il neo Governatore Luciano D'Alfonso, ufficializzando le deleghe ai nuovi assessori, ha istituito un'apposita delega per il cicloturismo, affidandola all'assessore Dino Pepe, cosa ne pensa? “La creazione di una delega apposita per il turismo in bicicletta non può che vederci favorevoli. Va precisato, però, che i temi della ciclabilità sono molto trasversali, e interessano l'urbanistica, la pianificazione territoriale, l'ambiente, le aree protette, il paesaggio, i beni culturali, il turismo, le attività produttive, lo sport,  i progetti speciali territoriali, il benessere fisico, il tempo libero, ecc.; ci auguriamo, quindi, che il Governatore e tutti gli assessori lavorino congiuntamente sulla tematica, senza settorializzazioni ma con la consapevolezza che lo sviluppo di serie politiche per la mobilità ciclistica, sia in ambito urbano che per fini turistici, e di azioni collegate, può portare alla riqualificazione delle nostre città e a notevoli ripercussioni, sia economiche che di sviluppo sociale, per l'Abruzzo.” Qual è il suo giudizio, in merito alle azioni sulla ciclabilità, sulla precedente Giunta e Consiglio Regionale e cosa vi aspettate dall'attuale. "La precedente consiliatura regionale ha compiuto atti importanti, dei quali, forse, non si è neppure resa conto: l'approvazione della Legge Regionale n. 8/2013, sulla mobilità ciclistica, testo di legge che, seppure pesantemente modificato rispetto al testo originario che le nostre associazioni avevano presentato attraverso l'allora consigliere Claudio Ruffini, permetterebbe a Regione, Province e Comuni di dotarsi della necessaria pianificazione dei percorsi ciclabili; lo stanziamento di 30.000 euro, proposto dall'allora consigliere Maurizio Acerbo e inserito nella finanziaria 2013, per il trasporto gratuito delle biciclette sui treni, mai formalizzato a causa del mancato accordo con Trenitalia; il progetto Bike to Coast, relativo al tratto abruzzese della Ciclovia Adriatica, itinerario ciclistico che dovrebbe unire Lecce con Venezia fino a ricollegarsi ai percorsi europei ciclabili della rete Eurovelo, merito dell'allora assessore Mauro Di Dalmazio; il progetto di bike sharing Via Vai, frutto dello stesso Di Dalmazio; l'atto di indirizzo che istituiva un tavolo permanente tra Regione e associazioni per i finanziamenti europei in tema di ciclabilità, tavolo purtroppo mai istituito; insomma un insieme di interventi, normativi e progettuali che, però, spesso sono stati disattesi e sottovalutati e non sono mai stati collegati in una visione d'insieme di una strategia politica che dovrebbe tendere a rendere l'Abruzzo un distretto cicloturistico di qualità, di livello internazionale, favorendo, nel contempo, gli spostamenti urbani in bicicletta. Dalla nuova Giunta e dal nuovo Consiglio ci aspettiamo che questa visione d'insieme venga immediatamente individuata, anche con l'aiuto delle associazioni che, da anni, si occupano della tematica”. Lei, nell'ambito del suo dottorato di ricerca presso l'Università di Teramo, ha scritto diversi saggi sul turismo in bicicletta. L'Abruzzo potrebbe rientrare a pieno titolo tra le eccellenze di questa tipologia di turismo? Non esiste un unica tipologia di turista in bicicletta ma, come per tutti i turismi, esistono diverse tipologie di viaggiatori che scelgono la bici per le loro vacanze. Dai cicloviaggiatori itineranti, che pernottano ogni notte in una località diversa, per il quali il viaggio è il motivo stesso della vacanza, ai ciclisti sportivi, che praticano il ciclismo su strada o il mountain biking o il down hill, cercando percorsi e impianti appositi, o ancora ai turisti che, all'interno di un'altra tipologia di vacanza scelgono la bicicletta per i loro spostamenti, sia urbani che extraurbani, per visitare luoghi, recarsi presso musei, punti di interesse o percorrere itinerari enogastronomici, culturali, religiosi. Tutte queste tipologie di turisti hanno in comune l'uso della bicicletta, e la necessità di percorsi sicuri e strutture idonee per il pernottamento, la sosta, la riparazione dei mezzi. L'Abruzzo ha progettato il suo tratto di ciclabile costiera e potrebbe diventare capofila, in ambito nazionale, per il completamento della ciclovia adriatica Venezia-Lecce. Inoltre abbiamo chilometri di percorsi montani e collinari a basso traffico, che con pochi accorgimenti potrebbero trasformarsi in altrettanti itinerari ciclabili, favorendo così un turismo destagionalizzato che interessi, oltre le zone costiere, anche l'entroterra. Tutti gli studi sul fenomeno dei cicloturismi indica che chi sceglie le “vacanze natura” predilige l'uso della bicicletta sia come attività principale che come attività complementare, e l'Abruzzo, come Regione dei Parchi, potrebbe collegare le sue aree protette con percorsi ciclabili che favorirebbero sia una mobilità sostenibile che nuove forme di turismo. In conclusione abbiamo tutte le potenzialità, bisogna solo individuarle e metterle a sistema.” Quindi la bicicletta come strumento di rinascita dei territori? Un formidabile strumento di promozione turistica e sociale. La bicicletta, utilizzata in ambito urbano, favorisce una migliore qualità della vita e il decongestionamento della città, oltre a promuovere l'attività fisica con relativo miglioramento della salute degli utilizzatori. Attualmente gli spazi aperti delle città sono utilizzati quasi esclusivamente in funzione dell'automobile; un maggior utilizzo di bicicletta e trasporto pubblico locale restituirebbe ai cittadini luoghi pubblici per la socializzazione. Anche il discorso turistico non è di minore importanza: uno studio del Parlamento Europeo stima l'indotto del turismo in bicicletta nell'Unione in 44 miliardi di euro. Nel solo Trentino Alto Adige, a fronte di un investimento di qualche decina di milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture ciclabili, c'è un ritorno annuo pari a 100 milioni di euro, con un'ammortamento della spesa totale per la realizzazione di percorsi e opere accessorie già dal primo anno di messa in esercizio. Quindi ogni euro speso per la ciclabilità si ripaga, da solo, nel giro di qualche mese; nessuna opera pubblica ha un tale ritorno in termini economici, senza contare il ritorno indiretto in termini di indotto in settori non propriamente turistici, come quello della sanità, o del mercato delle biciclette e degli accessori o ancora la possibilità di riconvertire attività industriali ed artigianali in fabbriche di biciclette, tricicli, cargo bike, ecc.. Nel convegno del 27 metteremo in luce tutte queste argomentazione, starà poi, alla politica, fare la sua parte.” pistaciclabile003