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"Si fanno i conti senza i cittadini, gli unici che hanno reali diritti sui terreni tanto oggetto di contestazione..." Loreto Bartolomei è il portavoce e promotore della causa innanzi al Commissario per il riordino degli Usi Civici della Regione Abruzzo, vinta da una trentina di cittadini-residenti e proprietari di quelle particelle di terreno su cui "passa" la cabinovia e finiti, anni e anni fa, nel calderone di quel canone da 78mila euro richiesto dall'Amministrazione Separata di Pietracamela alla Gran Sasso Teramano. In questi giorni i cittadini che hanno vinto innanzi al Commissario stanno ritirando la sentenza e la depositeranno al Comune: un passaggio indispensabile per obbligare il sindaco Antonio Di Giustino a muoversi, a sua volta, onde evitare la carrellata di richieste risarcitoria che ciascun cittadino sta confezionando per vedere onorato il proprio diritto. Si parla di almeno 1 milione di euro, complessivamente, tenuto conto della quota di canone di cui avrebbero diritto quei titolari di terreno e della quale non hanno incassato nulla finora, moltiplicato per almeno dieci anni. Somma cui bisognerebbe aggiungere, per intenderci, anche gli interessi. "Gli unici a non essere mai contemplati e convocati quando si riuniscono tavoli tra tutti i presunti soggetti interessati alla situazione dei Prati di Tivo e al destino dell'impianto, sono sempre e solo i cittadini titolari di una parte dei terreni...", prosegue Bartolomei. E qualora la richiesta di risarcimento dovesse rimanere ignorata, i cittadini sono pronti a chiedere il ripristino dello status quo ante: tradotto, lo smantellamento di una parte dell'impianto.   L'INTERVISTA A LORETO BARTOLOMEI (CLICCA QUI)   pietrac