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La seduta si è aperta con un bell'intervento di Gianluca Pomante che ha ricordato al Sindaco di andare in aspettativa dalla Asl in modo da non "far pensare male" ai cittadini e alla nomina della figlia del suo primario, la dottoressa Francesca Lucantoni. Un'aspettativa necessaria anche perchè Teramo ha bisogno di un Sindaco a tempo pieno. Poi sempre Pomante ha chiesto di lasciare la delega alla Team ad un suo assessore essendo lui coinvolto con la presenza della moglie nella patecipata, e poi le scuse, quelle ai cittadini per aver detto parole "pesanti" appena eletto con soli 800 voti in piu' rispetto alla Di Pasquale. Pomante ha chiesto anche che assessori e Sindaco si riducano da subito le indennità. Una lettera aperta a Sindaco e Giunta è stata letta a nome dei Popolari per Teramo dall'ex vice sindaco Dodo Di Sabatino Martina: «Tante sono le aziende che hanno chiuso o stanno per farlo. Dietro ad ogni crisi c'è un dramma. Con egoismo alcuni signori hanno determinato l'attuale amministrazione. Saremo vigi e rispettosi verso i cittadini. Occorre un'alternativa al governo di questa città e alla sfiducia nella politica e al gesto offensivo per l'esclusione del nostro gruppo dall'amministrazione». Poi il riferimento a Gatti e a Tancredi definiti famelici ed egoisti: «Costoro potranno anche vincere le battaglie ma non sanno sfruttare le vittorie. Saremo attenti sull'operato della sua Giunta e valuteremo di volta in volta i provvedimenti. Ai cittadini una promessa: «Continueremo ad aiutare la crescita di Teramo e saremo vicini alla povera gente e lo faremo nel migliore dei modi». Poi Manola Di Pasquale ha affondato: «Lei era agitato emotivamente il giorno delle elezioni, lei ha fatto credere alla città cose non vere sul mio conto e sul Consorzio Agrario a cui ho ridato vita, sono stata pagata dal tribunale svolgendo la mia attività con professionalità. Credo che non si sia espresso al meglio...e per questo l'ho perdonata ma non permettero' piu' a nessuno di toccarmi sul piano personale chiamandomi buffone».