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Dimezzato il diritto annuale, interviene il presidente della Camera di Commercio di Teramo, Giustino Di Carlantonio: "E' irragionevole". In una nota, il presidente scrive: "Come è ormai noto, l'articolo 28 del Decreto Legge n. 90 del 24 giugno 2014, prevede che, a partire dall'anno 2015, l'importo del diritto annuale a carico delle imprese è ridotto al cinquanta per cento. Tale previsione - che azzera sostanzialmente il ruolo delle Camere di Commercio quali enti istituzionalmente dedicati al supporto ed allo sviluppo del sistema generale delle imprese -  se da un lato può apparire come un mero sgravio per le imprese, si traduce concretamente in una forte limitazione per le imprese stesse e per l'intero sistema economico e sociale locale. Le Camere di Commercio godono di piena autonomia finanziaria e non gravano in alcun modo sul bilancio dello Stato. La irragionevole riduzione del 50% del diritto annuale, individuata al di fuori di ogni logica di una efficiente gestione di un servizio pubblico ed in maniera arbitraria senza alcuna conoscenza delle attività/funzioni del sistema camerale e degli aspetti finanziari connessi, decreterà, nella sostanza, la fine delle Camere di Commercio, svuotate nelle proprie attribuzioni fondamentali". Di Carlantonio spiega i riflessi: "Tutto ciò si riverbera da subito sui sistemi economici, civili e sociali dei territori di competenza delle Camere di Commercio italiane. La riduzione del 50% delle entrate da diritto annuale, obbliga immediatamente gli Enti camerali a rivedere i programmi di supporto e promozione delle economie locali, che si esplicitano, per quanto concerne nello specifico la Camera di Commercio di Teramo, in un impegno annuale  di 2 – 2,7 milioni di euro di risorse economiche riversate alle imprese, direttamente – attraverso contributi specifici alle singole imprese per diverse finalità (internazionalizzazione, accesso al credito, start up, imprese femminili, certificazione di qualità, realizzazione di strumenti di comunicazione e marketing, turismo in bassa stagionalità) che indirettamente (organizzazione della partecipazione di pmi ad eventi espositivi, azioni di marketing territoriale, sostegno ai confidi, supporto ad eventi di promozione del territorio, del turismo, dei prodotti delle imprese, ecc.)". In un momento in cui i territori vivono una crisi senza precedenti, invece di rafforzare il sostegno alle piccole imprese, che lottano quotidianamente per la sopravvivenza e per riacquisire  competitività, "i provvedimenti adottati dal Governo vanno esattamente nella direzione opposta". E ancora: "La riduzione del 50% del diritto annuale si concretizza per una impresa individuale in un risparmio  annuo di 44 euro ed una grande impresa che ha un fatturato di oltre 100 milioni di euro conseguirà un risparmio di poco inferiore a 2.000 euro. Considerando che il sistema economico provinciale, ma anche quello nazionale, è formato da oltre il 90% da piccole imprese ci si può rendere conto di quanto esiguo sarà complessivamente il “risparmio” conseguito dal sistema imprenditoriale nella sua interezza. Ma probabilmente non sono stati valutati in maniera approfondita, gli impatti negativi che tale  decisione produrrà sui sistemi economici locali, nel momento in cui verranno meno tutte le azioni di sostegno e promozione sviluppate dal sistema delle  Camere di Commercio. In questo primo semestre del 2014, la Camera di Commercio di Teramo ha già impegnato oltre un milione e mezzo di euro per contributi diretti alle imprese teramane. Il provvedimento adottato dal Governo, ha costretto la Giunta dell'Ente camerale a rivedere il proprio programma di promozione economica relativo al secondo semestre dell'anno, alla luce delle minori risorse a disposizione. Questo ha comportato l'annullamento della partecipazione ad alcuni eventi fieristici internazionali in programma nel periodo settembre/novembre pv., che prevedeva la partecipazione di un numero consistente di imprese locali, ed al completo azzeramento delle risorse destinate a supportare importanti eventi di promozione che si realizzano a livello locale, prevalentemente nel corso dei mesi estivi". Il presidente conclude con un auspicio: "Che vi sia un doveroso ripensamento da parte del Governo nazionale prima ancora di rendere efficace tale norma che creerebbe inevitabilmente danni alle imprese stesse, riducendo il loro livello di competitività a seguito di un calo inevitabile di servizi istituzionali di cui oggi più che mai necessitano".