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Fuori la montagna dal Comitato ristretto dei sindaci. E spunta una rappresentanza prevalentemente costiera visto che il "nome" di Gianni Di Centa, sindaco di Montorio, è stato bocciato in favore del collega di Roseto, Enio Pavone. Oltre al primo cittadino rosetano, il Comitato vede (confermato) il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro (oltre ai colleghi di Teramo e Atri, e nel caso di Teramo la presenza è prevista per legge) Due sindaci di due Comuni vicini di casa della costa, dunque. Nessun rappresentante dell'entroterra, da sempre in "affanno" per quel che riguarda la difficoltà di coniugare la rapidità dell'assistenza sanitaria d'emergenza con l'accessibilità e percorribilità delle strade verso l'interno. Di Centa non passa, "bocciato" pare anche dal delegato di Colledara. Nel Comitato ristretto dei sindaci restano poi il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, e il sindaco di Sant'Omero, fresco di elezione a maggio Andrea Luzii. La montagna resta non rappresentata (l'uscente era il sindaco di Rocca Santa Maria, Stefania Guerrieri). La costa può contare su ben due rappresentanti invece. Prima del voto del 25 maggio, si era nominato (riconfermandolo in toto) il Comitato con i sindaci di Atri, Teramo,Sant'Omero, Giulianova e Rocca Santa Maria) in attesa di rinominarne uno in ossequio anche ad eventuali diversi equilibri politico-territoriali risultati dalle urne. Oggi il voto. Fuori la montagna. Entra Roseto.