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DSC01986 Collaborazione fra medici ospedalieri e del territorio, con una ristrutturazione radicale del percorso per il paziente, e un nuovo assetto istituzionale, con due Asl (Teramo-L’Aquila-Avezzano-Sulmona e Pescara-Chieti-Lanciano-Vasto), un maggior controllo del privato accreditato ed un corretto equilibrio fra ospedali ed università: sono questi i punti principali contenuti in un documento, elaborato dal Consiglio dell’Anaao Assomed Abruzzo, che detta le linee di indirizzo per una politica sanitaria migliore e più vicina alle esigenze della gente. Uno studio, consegnato al presidente della Regione Luciano D’Alfonso, alla Giunta regionale e all’intero Consiglio regionale e presentato oggi nel corso di una conferenza stampa a Pescara, che parte da dati oggettivi e punta ad un progetto che razionalizzi senza svilire o umiliare le esigenze del territorio e della salute dei cittadini. «Il sistema sanitario, sia a livello nazionale che nelle singole regioni, sta mettendo in atto un profondo ed irreversibile processo di cambiamento – spiega il segretario regionale dell’Anaao Assomed Abruzzo, Filippo Gianfelice - con la progressiva riduzione dei posti letto e la diminuzione della quota di fondo sanitario nazionale destinata alla sanità  ospedaliera. Il ricovero ospedaliero rappresenta solo uno dei momenti del percorso diagnostico e curativo. Deve pertanto essere posta la massima attenzione nel costruire una efficace integrazione e continuità con le attività di diagnosi e cura che vengono effettuate sul territorio».   Secondo l’Anaao Abruzzo, alla rete di base e distrettuale (ambulatori e unità di cure complesse primarie previste dalla legge Balduzzi) dovrebbero essere affiancate tre tipologie di strutture ospedaliere: ospedali di primo livello, piccole strutture da realizzarsi anche tramite la riconversione di sedi già esistenti; ospedali di medie dimensioni di secondo livello (da 120 a 250 posti letto) dedicati alle urgenze/emergenze, alla terapia intensiva, alla chirurgia generale e  alla medicina interna; ospedali di terzo livello per l’alta specialità (400-700 posti letto). «In Abruzzo – spiega Gianfelice - potremmo prevedere cinque-sette ospedali di secondo livello. Questo dipende dalla possibilità di realizzare anche nuovi ospedali prevedendone per esempio uno nell’area Lanciano-Vasto, e uno nell’area Avezzano-Sulmona. Sono invece da considerare ospedali di terzo livello i quattro presidi localizzati in corrispondenza dei quattro capoluoghi). Per alcuni settori (trapianti, malattie rare) sarebbe necessario anche sviluppare integrazioni inter-regionali».   L’Anaao Abruzzo propone il modello della rete (e dell’integrazione tra strutture) puntando l’attenzione dalla singola prestazione all’intero percorso assistenziale in modo che questo possa svolgersi in modo unitario anche se le singole prestazioni sono assicurate da strutture diverse.   Altro punto importante delle proposte dell’Anaao riguarda la prevista riorganizzazione delle Asl con la paventata istituzione di una Asl unica . L’Anaao Abruzzo avanza una proposta alternativa. «In Abruzzo – afferma Gianfelice - , sarebbe  gestibile una suddivisione in due macro aree o aree vaste: l’una comprendente le attuali Asl di Teramo e L’Aquila-Avezzano-Sulmona e l’altra unendo le due Asl di Pescara e Chieti Vasto-Lanciano). Le due aree vaste rappresenterebbero le due Asl d’Abruzzo con ciascuna una propria Direzione generale, amministrativa e sanitaria.  In ciascuna di esse sarebbe eventualmente possibile inserire le due Aziende Universitarie. Questo permetterebbe di risolvere il problema dei due ospedali di Pescara e Chieti, vicini nello spazio ma separati e con doppioni nei fatti, favorendo una distribuzione equa e chiarificatrice che porterebbe, nel tempo, verso un equilibrio fra vocazione universitaria e vocazione territoriale, così come si realizzerebbe anche fra L’Aquila e Teramo».   Per quanto il rapporto con il privato accreditato e la crescita esponenziale dei livelli di spesa per beni e servizi, per manutenzioni e per appalti esterni (nel 2013 sono stati spesi circa 530 milioni di euro per beni e servizi in Abruzzo, con un incremento del 5 % rispetto all’anno precedente), l’Anaao continua a proporre una riorganizzazione che definisca in anticipo i tetti di spesa e miri effettivamente a ridurre gli sprechi.   Maggiore attenzione viene infine chiesta nel documento anche al problema della contrattazione riguardante il personale medico e la collaborazione con l’Università.