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Continuano a susseguirsi articoli di stampa da parte dell’Associazione Italiana Fisioterapisti della regione Abruzzo e dell’ATI, Associazione temporanea di impresa di Fisioterapisti, che lamentano lo sperpero di denaro pubblico da parte della Asl di Teramo a seguito dell’annullamento della gara per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI) e fisioterapia domiciliare che li ha visti momentanei aggiudicatari. La prima sensazione che genera la vicenda nella pubblica opinione è che si continui a gridare ai sette venti di presunte ingiustizie subite forse con la speranza di condizionare l’Azienda sanitaria teramana sulle prossime scelte di modalità di gestione del servizio. Lo scrive  Alberico Maccioni, componente Segreteria Cisl Teramo che prosegue:   Purtroppo, aldilà di ogni demagogia, la Cisl plaude alla decisione assunta dalla Asl di annullare la gara di appalto in questione, come più volte richiesto, anche mediante invio di apposite diffide a continuare nella procedura, poiché, così come prescrive la legge, al fine di assicurare trasparenza, concorrenza leale ed impedire effetti distorsivi del mercato in un servizio ad alta intensità di manodopera come quello appaltato, nell’importo unitario offerto dalla Ausl, il costo del personale (determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale) e quello relativo alla sicurezza sul lavoro, devono essere determinati a monte del bando di gara dalla stazione appaltante, al fine di sottrarli al ribasso di gara e assicurare così un valore economico congruo, adeguato e sufficiente a garantire:
  • il rispetto del CCNL e delle norme della sicurezza sul lavoro;
  • il riassorbimento di tutto il personale già impegnato nei medesimi servizi alle dipendenze della precedente aggiudicataria (così come previsto dal bando e dai Contratti Nazionali di Lavoro);
  • la continuità e gli standard di alta qualità del servizio, fornito oggi con impegno e alta professionalità dagli operatori come confermato dalla stessa Asl.
A nostro parere sono da considerare infondate e pretestuose, quindi, le questioni di natura finanziaria addotte a motivazione della protesta da parte dell’Associazione Fisioterapisti e dell’ATI, provvisoriamente individuata quale aggiudicataria con un ribasso, pare, quasi vicino al 30%. Il responsabile dell’Associazione enuncia una fredda lettura degli importi di gara che travisano, di fatto, una realtà ben diversa da quella che si vuol far apparire. Innanzitutto una riflessione è d’obbligo. Se il prezzario dell’AIFI, Associazione professionale che raggruppa tali professionisti, prevede cifre che si aggirano intorno alle 40€ per ogni accesso di prestazione domiciliare, come si fa a garantire un prezzo di 16.50€ per ogni visita, tra l’altro comprensiva anche delle spese di trasporto e dei materiali, in un servizio così importante e delicato. Qualcosa non funziona o l’Associazione professionale dovrà riconsiderare il prezzario alla luce dei diminuiti costi, e lo riteniamo del tutto improbabile, oppure il prezzo offerto nasconde qualcosa che all’opinione pubblica oggi sfugge.   Inoltre, appare del tutto inverosimile nonché incapace di garantire la congruità dell’offerta formulata, l’ipotesi fornita dall’ATI che giustifica il prezzo con l’assoluta mancanza di costi per la manodopera in quanto la fornitura del servizio verrebbe garantita personalmente ed esclusivamente dai professionisti associati. In prima analisi ci sarebbe l’enorme differenza prevista dal prezzario professionale rispetto all’offerta formulata alla Asl e, successivamente, non prevedendo utilizzo alcuno di manodopera, dapprima bisognerebbe valutare tempi e modi di erogazione dei servizi all’utenza, che a conti fatti metterebbe in forte contrasto il monte ore richiesto dalla Asl con la gestione della libera professione di ciascun associato e, poi, capire come si fa a rispettare la prescrizione del Capitolato di gara, peraltro accettata con apposita dichiarazione in sede di gara, che prevede l’integrale riassorbimento del personale attualmente in servizio e il rispetto dei Contratti Nazionali di Lavoro. La Cisl non consentirà a nessuno di calpestare la vita e la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie.