"Nessuna convenzione ma un mio atto in cui disponevo, come amministratore dell'Ater, la sistemazione presso l'Hotel Michelangelo, per gli inquilini impossibilitati a recuperare un alloggio alternativo e nessun termine di scadenza della loro permanenza". Nessuna convenzione tra Ater e Hotel Michelangelo e dunque nessuna scadenza, per l'ospitalità, fissata ad un presunto 27 agosto. A sostenere che non vi siano vincoli per la permanenza delle famiglie sfollate del condominio di via Giovanni XXII a Colleatterrato è l'ex amministratore unico, Marco Pierangeli. Il quale, a Certastampa.it, conferma che "non vi era un tetto massimo di spesa da rispettare (nei giorni scorsi si è parlato di una convenzione da 27mila euro circa per il periodo dal 29 luglio al prossimo 28 agosto, ndr): quella decisione è spiegata nell'atto che io personalmente ho firmato subito dopo l'incendio e si tratterebbe comunque di spese di somma urgenza. "Non si tratta di una questione di fondi finiti e che, quindi, giustificherebbe la richiesta a quegli inquilini di sistemarsi autonomamente da fine agosto in poi", aggiunge Pierangeli. E, ultima precisazione, Pierangeli dice di non aver incontrato nessuno degli inquilini prima di Ferragosto: "Se una riunione c'è stata, di certo non è stata convocata da me né si è tenuta in mia presenza. Per me faceva e fa fede l'atto firmato quella sera di un mese fa circa...Se poi l'Ater ha provveduto a fare una convenzione postuma, non posso saperlo ma ritengo che, in qualche modo, avrebbero avuto bisogno di una mia approvazione". Il tutto, chiaramente, prima della decadenza e sostituzione di Pierangeli alla guida dell'Ater. Al suo posto la giunta D'Alfonso ha nominato un funzionario della Regione Abruzzo, l'architetto Rampini. Sul caso delle famiglie che, da fine agosto, potrebbero lasciare l'hotel Michelangelo, Pierangeli dice la sua: "Non la ritengo una cosa giusta, anzi..."