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Questa è una storia strana. Di amore e di dolore. Di carta e di uffici. Di burocrazia e lentezze. Di un cittadino vittima di uno Stato che, al contrario, dovrebbe esistere per aiutarlo. Il protagonista è un teramano ultracinquantenne, funzionario pubblico ormai in pensione, che ha deciso di passare una parte della sua vita a Santo Domingo, dove ha conosciuto una ragazza,dalla relazione con la quale, il 21 maggio scorso è nata una splendida bambina.E' nata a San Cristobal, ma è figlia di un italiano, così subito dopo la nascita, il padre ha consegnato il certificato di nascita agli Uffici dell'ambasciata Italiana a santo Domingo,dove sottoscrisse anche il verbale di riconoscimento della piccola. Entrambi i documenti,e cioè il certificato di nascita ed il verbale di riconoscimento,dovevano essere trasmessi subito al Comune di Teramo, per la trascrizione nei registri dell'anagrafe aprutina, per divenire poi presupposto essenziale per le successive richieste, ovvero il passaporto per la piccola e il visto per ricongiungimento familiare per la compagna del teramano.Perché vogliono tornare a vivere a Teramo, tutti, visto anche che la piccola è affetta da crisi asmatiche acute, quindi ha bisogno di cure specialistiche adeguate e che , soprattutto, lo stato di salute  è incompatibile con il clima caldo e umido della Repubblica Dominicana. La domanda all'Ambasciata è stata presentata il 7 luglio, ma fino ad oggi, a distanza di due mesi, il certificato di nascita e il verbale di riconoscimento non sono stati mai trasmessi al Comune di Teramo. "Ho scritto all'URP del Ministero degli esteri ben 3 volte,ho cercato vanamente di parlare con gli Uffici presso l'Ambasciata Italiana, ma trovo un muro di gomma - racconta il teramano protagonista della vicenda - mi si dirà vabbè, prima o poi trasmetteranno i documenti,devo solo avere un po' di pazienza.... ma non è così: alla fine di dicembre l'Ambasciata Italiana a Santo domingo chiuderà e le varie pratiche saranno evase dalla rappresentanza Italiana a Panama, molto distante dalla Repubblica Dominicana, con danni enormi sia di tempo sia di carattere economico". E non solo, il neopapà ha già prenotato. confidando nella burocrazia italiana, un volo di ritorno per l'Italia per il 25 settembre prossimo. La situazione è davvero intollerabile: c'è un padre che vuole riportare la propria figlia italiana in Italia e non può; c'è una bambina di pochi mesi di vita che deve vivere segregata in un paese straniero perché malata e, infine, la madre di una cittadina italiana che non può seguire la figlia in Italia. Come se non bastasse, davanti alla insistenze del teramano, l'Ambasciata il 2 settembre ha assicurato l'immediata trasmissione dei documenti al Comune di Teramo, ma...di quei documenti non c'è traccia ancora. Possibile che, nel 2014, con le tecnologie attuali, con le possibilità del web, con le firme digitali, con i siti secretati, con tutti i possibili controlli effettuabili, in due mesi non si riescano a far arrivare due documenti da Santo Domingo a Teramo, nonostante ci sia di mezzo un'Ambasciata e una bambina che non sta bene?

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