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La storia degli orsi in Italia e nell’ Abruzzo è ormai una consolidata tristezza. Solo nel 2014 sono quattro gli orsi morti nella Regione dei parchi, nell’Abruzzo che ha spesso come proprio simbolo proprio un orso. E’ evidente che il piano di tutela dell’orso sia fallito- afferma Massimo  Fraticelli responsabile parchi di Mountain Wilderness Abruzzo-  quattro orsi su poche decine presenti nella nostra Regione è un numero esorbitante – I Parchi senza fondi e con servizi di controllo ridotti possono poco contro l’idiozia di chi pensa che animali stupendi come questi siano solo dannosi e pericolosi o di coloro che spargono veleno nei boschi per propri interessi personali.  E’ necessario intervenire subito attraverso strumenti educativi dedicati agli abruzzesi,  partendo proprio dalle popolazioni di montagna,  che devono sentirsi maggiormente partecipi della conservazione, della tutela del territori e comprendere l’importanza della salvaguardia  di specie come gli orsi .” Accanto al coinvolgimento delle popolazioni locali, che devono divenire veri custodi del territorio di montagna, è necessario aumentare e rendere più funzionale il sistema di sorveglianza dei Parchi.  Aumentare gli investimenti dello Stato  per il controllo del territorio. Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato (CTA) spesso non sono messi in condizione di svolgere il proprio lavoro di  monitoraggio del territorio. Inoltre è ora che si crei , in tutte le aree protette italiane, un proprio sistema di sorveglianza come avviene nei soli parchi storici ( Stelvio, Gran Paradiso, Parco d’Abruzzo  etc. etc.),  che possa affiancare e supportate il lavoro del Corpo Forestale dello Stato. Basterebbe un paio di aerei F35 in meno (circa 20milioni di euro ) per dare alla montagna ed alla fauna italiana un’ampia tutela che sia vantaggio per l’intera popolazione.