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omicidiodiclemente_albaadriatica image. Venti anni. E' la pesantissima condanna che il gip Giovanni de Rensis ha inflitto al 44enne Andrea Marsili, ritenuto colpevole dell’omicidio di Gabriele Di Clemente, l’ex cameriere di 72 anni ucciso a coltellate ad Alba Adriatica la sera del 12 aprile dell’anno scorso. Un delitto dai contorni e dalle motivazioni ancora incerte, maturato dopo una lite tra due persone che neanche si conoscevano bene. Lo commise Marsili. Lo ha accertato il giudice, dopo alcune ore di camera di consiglio, decidendo per l'applicazione del massimo della pena per l’omicidio volontario non premeditao: 30 anni, che con la riduzione di un terzo prevista dal giudizio abbreviato diventano 20. Il pubblico ministero Bruno Auriemma, aveva chiesto una condanna  a 18 anni di reclusione. La sera del 12 aprile 2013 Marsili era andato a cena a casa di Di Clemente, invitato da due amici comuni. Si beve moto attorno a quel tavolo e dopo cena restano solo il padrone di casa e colui che dopo pochi minuti sarebbe diventato il suo assassino. Scoppia una lite, per motivi mai del tutto chiariti; Marsilii prima colpisce il suo ospite mani nude, poi impugna un coltellino e colpisce  Di Clemente al collo che gli provoca un’emorragia inarrestabile. Marsili scappa e quando i carabineri lo rintracciano nella sua abitazione ha ancora gli abiti sporchi di sangue.