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La formazione dei lavoratori della Teramo Ambiente,  azienda aderente a Fondimpresa,  è finanziata con risorse dei dipendenti  e dell’imprese. Le stesse affluiscono nel “Conto formazione”  dell’azienda titolare che può utilizzarle per fare formazione ai propri dipendenti nei tempi e con le modalità che ritiene più opportuni, sulla base di Piani formativi aziendali o interaziendali condivisi dalle rappresentanze delle parti sociali (Rappresentanza Sindacale Unitaria – RSU). Gli amministratori della  Te.Am.  non hanno messo in atto la necessaria condivisione del piano formativo aziendale con la Rappresentanza Sindacale Unitaria con la conseguenza che non hanno potuto attingere al finanziamento di diverse migliaia di euro dal proprio  “Conto formazione”, e hanno pagato la stessa con altre risorse di bilancio che, da quanto comunicatoci dall’Amministratore Delegato nell’incontro del 28/08/2014 sulla situazione finanziaria dell’azienda, sarebbero state utili a fronteggiare una situazione non molto felice. Lo scrivono in una nota:  FP CGIL ,FIT CISL ,UILT, UIL FIADEL. Non abbiamo condiviso perchè nella lista dei lavoratori da formare, a nostro avviso, vi era personale che, pur non avendo i titoli necessari per accedere alla formazione in corso, sono stati comunque inseriti, facendo così prevalere una logica di gestione delle risorse umane non corretto, che si protrae peraltro da tempo. Questo è solo l’ultimo degli episodi che abbiamo registrato, tesi a delegittimare il ruolo della Rappresentanza sindacale unitaria all’interno dell’azienda. Ruolo, che è bene ricordarlo, è assegnato alla stessa dal Contratto Collettivo Nazionale  in spregio del quale spesso codesta amministrazione si trova ad operare. Se tali violazioni del contratto dovessero protrarsi, le scriventi OO.SS. si vedranno costrette ad adottare ogni iniziativa necessaria per il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale e della legislazione vigente.