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20140829_092811 Il responsabile del Servizio Finanziario Adele Ferretti non ha dubbi. Nella sua relazione che allega alle varie voci del bilancio e che saranno analizzate nel consiglio comunale di fine mese, lo scrive chiaramente: il Comune di Teramo potrà continuare ad erogare i servizi solamente se, gli stessi saranno pagati dai cittadini mentre i debiti dell'Ente saranno destinati ad aumentare anche a causa della pesante crisi che continua ad imperversare. «La spesa corrente, prevista per complessivi euro 46.364.859,82 pur se incrementata rispetto al 2013 (gli impegni del titolo I sul rendiconto 2013 sono stati pari ad euro 44.990.840,48) è condizionata dalla necessità di garantire servizi già svolti e che allo stato, pur avendo l’Amministrazione posto in essere azioni per la ristrutturazione della spesa, per gli ultimi mesi del 2014, le economie che si realizzeranno, non sono tali da abbassarne il livello. Sono altresì presenti interventi previsti con il finanziamento da altri Enti, che incrementano la spesa in questa fase ma, se i contributi non saranno concessi, i relativi impegni non saranno comunque assunti. Si è garantito l’equilibrio corrente anche con la destinazione dei proventi derivanti dalla legge 10/77, per un importo pari ad euro 550.000,00, deroga concessa anche per quest’anno dalla normativa statale, dal prossimo non sarà più possibile come già sopra riportato, in quanto con i nuovi principi contabili non è più consentito. Gli altri limiti imposti dalla normativa vigente ( in particolare la riduzione della spesa per il personale), sono stati rispettati. Il bilancio corrente chiude, come lo scorso esercizio senza avanzo economico (differenza positiva tra le entrate correnti e spese correnti + quota capitale rimborso mutui), da poter destinare a spese di investimento. E’ la conferma, purtroppo, della forte difficoltà nel garantire i servizi già attivati: non residuano risorse proprie che possono essere finalizzate allo sviluppo. La spesa investimenti è stata prevista in coerenza con il programma delle opere pubbliche elaborato dal Settore competente, nel rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità per l’intero triennio 2014/2016: si comunica al Consiglio Comunale che nell’esercizio 2013 l’obiettivo è stato conseguito. Il bilancio pluriennale 2014/2016, concretizza la capacità di programmazione dell’Ente a medio termine con la contestuale verifica dell’entità e tipologia di mezzi finanziari idonei a garantire il mantenimento degli equilibri economico - finanziari nel tempo e, in particolare, la copertura delle spese di funzionamento e investimento. Il bilancio pluriennale è bilancio di competenza finanziaria e prende in considerazione le entrate e le uscite per le quali si prevede, sorga il diritto all’accertamento e l’obbligo all’impegno: avendo natura autorizzatoria, gli stanziamenti del primo anno coincidono con quelli del bilancio di previsione annuale.   «Le considerazioni svolte, che evidenziano la difficoltà di garantire l’equilibrio e la sana gestione finanziaria, tra la limitatezza delle risorse e la necessità di garantire i servizi consolidati, rappresentata già nel bilancio di previsione 2013 e connesso rendiconto 2013 e che sarà nell’immediato futuro sempre crescente, impongono l’espressione del parere sul bilancio di previsione 2014 del responsabile finanziario, favorevole, ma condizionato alle ulteriori azioni di contenimento, di riorganizzazione della struttura comunale e dei servizi, non più basati sul concetto di “consolidato”.   I servizi devono e possono essere erogati se l’Ente ha a disposizione le risorse, che derivano, ormai, per la quasi totalità, dai cittadini stessi.   Permanendo l’attuale situazione, il disavanzo, che necessariamente scaturirà dall’operazione straordinaria dei residui, non potrà che aumentare».     Da notare nella relazione che: "Le previsioni riferite alle entrate extra tributarie sono state indicate tenendo conto degli accertamenti al 31/12/2013, degli incrementi delle tariffe dei proventi in materia di servizi a domanda individuale per i quali si evidenzia la ridotta copertura dei costi che vengono annualmente sostenuti: urge in questo ambito procedere ad una riorganizzazione degli stessi, in quanto non più sostenibili e al fine di non gravare pesantemente sugli altri cittadini che non fruiscono del servizio. E’ stata iscritta una importante posta tra le entrate per fitti attivi (euro 506.000,00 per due annualità e mesi 3), riguardante la scuola Molinari utilizzata dall’ Università di Teramo, in quanto il comodato gratuito è cessato da oltre due anni (è stata già emessa la ingiunzione fiscale). Tra le voci da eliminare e che non è giusto che il Comune continua a far pesare sulle tasche dei cittadini vi è la gestione del Parco della Scienza che costa 500 mila di gestione all'anno per un contenitore vuoto ed inutile, quasi mai usato, del quale l'Ente vuole liberarsi al piu' presto ed esternalizzarlo a qualche benestante privato. Ci riuscirà?