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Il 14 ottobre il liquidatore della società in house della Provincia, Teramo Lavoro, ha presentato in Tribunale la richiesta di concordato preventivo. Una procedura che, di fatto, congela ogni pignoramento avanzato, presso terzi, da ex dipendenti che ad oggi, nonostante sia trascorso quasi un anno dalla messa in liquidazione, non si vedono tuttora corrispondere il dovuto. I debiti sono di circa 110mila euro, secondo quanto dichiarato da Recchiuti. Il tribunale ha tempo tra i quattro e i sei mesi al massimo per esprimersi sulla richiesta depositata. Nel frattempo si considerano sospese tutte le azioni esecutive nei confronti di Teramo Lavoro, a cominciare dalla quindicina di pignoramenti già pendenti. A spingere per il concordato in bianco, la difficoltà di capire quale corretta interpretazione dare a quella normativa che vorrebbe fuori campo Iva tutti i servizi erogati a valere sul fondo sociale europero. Sulle discrasie interpretative tra Teramo Lavoro e autorità giudiziaria si consuma la seconda inchiesta aperta dal pm Giovagnoni al riguardo. Intanto proprio dall'ex amministratore unico, Venanzio Cretarola, già a processo e sotto inchiesta per due distinti filoni della procura su Teramo Lavoro, si annunciano importanti novità in un incontro pubblico convocato a Teramo per domani mattina.   GUARDA L'INTERVISTA AL DOTTOR GABRIELE RECCHIUTI (CLICCA QUI) RECCHIUTI