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Se Brucchi invitava i 5 stelle presenti in consiglio comunale a tornare a scuola, tutto sommato non possiamo dargli torto. Le ultime performance scolastiche dei consiglieri lo dimostrano ampiamente. Una ha preferito cambiare classe bocciandosi da sola, sparando vigliaccamente sul mucchio senza fare nomi, per unirsi al glorioso gruppo misto in compagnia di esimi colleghi di centro-destra (Sbraccia e Micheli), l'altro ha optato per una via tanto gradita ai ripetenti: dire bugie, sperando di farla franca. Ma a scuola, come nella vita, le bugie hanno le gambe corte e siamo costretti nuovamente ad intervenire - nostro malgrado - a mezzo stampa, per smentire il bouquet di falsità e illazioni montate da Berardini nelle sue ultime deliranti e gravi dichiarazioni. Deve essere una brutta traversata nel deserto, quella che sta affrontando Fabio, arroccato allo scoglio della menzogna pur di sopravvivere politicamente e non ammettere di aver toppato nella gestione del gruppo comunale in consiglio, portandolo ormai ad essere completamente ridicolizzato. Andiamo con ordine: Lo sbadato scolaretto cerca di imputare all'assemblea del M5S (quella che lui chiama dei dissidenti, per intenderci) la dipartita della Cardelli. Lo fa sapendo di mentire, ma si sa che chi è avvezzo a dirle, poi si convince di una realtà parallela che esiste solo nella sua testa. Siamo convinti che la vigliaccheria politica di questi soggetti non permetterà mai di accertare la verità nero su bianco (anche se non disperiamo mai in un lampo di onestà) ma una cosa è certa: se la Cardelli è andata via non è a causa del gruppo che l'ha sfiduciata (ormai diversi mesi fa) e con il quale la signora non aveva più contatti dal giorno seguente la sua elezione in consiglio, ma proprio di Fabio Berardini. Non a caso, quando lo stesso pinocchietto Berardini le chiedeva di dimettersi dal Consiglio Comunale di Teramo, la stessa signora gli ha risposto testualmente a mezzo stampa: "Dovrebbe dimettersi lui se resta con quelle persone". Di quali persone sta parlando la Cardelli? Di certo non del gruppo di attivisti storici che l'hanno sfiduciata con i quali Berardini non ha contatti da mesi e che evita accuratamente di incontrare, nonostante decine di inviti a farlo. Per cui, come usa dire lo stesso Berardini in un intercalare ormai stantivo, delle due l’una: o Berardini ha contatti con persone che la stessa Cardelli ha apostrofato come "fascistelli illetterati, fanatici squadristi dediti ad azioni immorali se non illecite" oppure si riferisce a Babbo Natale. Berardini sulla dipartita della Cardelli farebbe bene a dire la verità (che conosce bene), ed evitarsi/ci l'ennesima brutta figura. Il M5S di Teramo è diventato una succursale di un asilo comunale e il merito è tutto suo. Questione sfiducia: Tempo fa avevamo avuto modo di verificare che Berardini sapeva utilizzare il web, ma la regressione infantile che l'ha colpito l'ha portato a perdere anche le poche nozioni che aveva. Le ha perse in maniera talmente evidente da non riuscire più ad aprire un link dove è presente in maniera trasparente da fine ottobre la mozione di sfiducia nei suoi confronti con tanto di firme in calce. Il sondaggio votato da 6 persone a cui si riferisce l'apprendista ripetente è un'integrazione al voto d'assemblea riservato a chi non poteva essere presente fisicamente. Ma non serve aggiungere altro. Basta andare a vedere il link sul blog www.teramo5stelle.com e rendersi conto da soli. Solo un analfabeta informatico non ne sarebbe stato capace. Lo stesso vale per l'elezione del portavoce Claudio Della Figliola, ormai diventato un incubo per il Berardini, votato nella stessa assemblea che ha sottoscitto la sfiducia. Per Berardini erano 4 voti. Consigliamo di cambiare lenti a contatto evitando di aggiungere altro. Le stesse lenti che dovrebbe cambiare quando parla del gruppo "ufficiale" del M5S di Teramo che, dati alla mano, non esiste. Se non nella sua mente. La comparsata in una tv locale completa il quadro di un povero ragazzo allo sbando. Solo e abbandonato a se stesso. Convinto di rappresentare il MoVimento 5 Stelle, ma che a malapena riesce a rappresentare se stesso. Invitiamo nuovamente, questa volta a mezzo stampa per lasciarne testimonianza, il giovane studente (una volta brillante, ma ormai deviato dai cattivi compagni di banco che lo distraggono in continuazione) ad indire una assemblea pubblica a breve in modo da poter affrontare questi argomenti (ormai diventati scottanti e di pubblico dominio) nella sede naturale del M5S, invece di rifugiarsi, una volta abbandonato il ruolo di reggisottane della capricciosa compagna di classe, dietro a sterili comunicati stampa e comparsate televisive, farcite di falsità e illazioni. Restiamo dell'idea che Berardini farebbe bene a dimettersi (cosa che non farà mai) o -nella peggiore delle ipotesi - che passi decorosamente al gruppo misto. Potrà stare tranquillo e lavorare serenamente. Nessuno vuole rubargli il posto e nessuno si aspetta le sue dimissioni dal consiglio comunale. I nostri polli li conosciamo bene, visto che, purtroppo, devono a noi "dissidenti" i loro 10 minuti di notorietà. A riveder le stelle Claudio Della Figliola - Portavoce dell'assemblea del M5S di Teramo