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10454446_10204522056364367_1342354558329121714_n Sabato 13 dicembre si sono svolte le celebrazioni per ricordare l'assassinio del partigiano teramano Ercole Vincenzo Orsini. Come di consueto doppio appuntamento. Il primo alle 10,00 presso largo Paladini a Teramo, sotto la lapida erta in ricordo del martire teramano, dove è stata apposta, per l'occasione, una corona di alloro. Erano presenti il nipote Ercole Vincenzo, il Presidente del Consiglio Comunale di Teramo Milton Di Sabatino, Piergiorgio Possenti, in rappresentanza del Consiglio Provinciale di Teramo, il prof.re Sandro Melarangelo e Piero Chiarini di “Teramo Nostra”, il sen. Antonio Franchi, Presidente del'A.N.P.I. Provinciale di Teramo e il dott.re Antonio Topitti, Presidente della Sezione A.N.P.I. di Teramo “A. Mobilj”, organizzatore e patrocinatore dell'evento commemorativo. Oltre a porre i saluti e ricordare la figura di Orsini, il Presidente Topitti ha anche reso noto che è stata fatta formale richiesta, da parte dell'associazione da lui presieduta, all'Amministrazione Comunale di Teramo, per intitolare una via, un monumento o un qualsiasi spazio pubblico ai due comandandi della Resistenza teramana Felice Rodomonti e Armando Ammazzalorso. Gli eventi celebrativi si sono conclusi a Montorio al Vomano, proprio nella piazza a lui intitolata e nella quale campeggia la lapide commemorativa, vicino al luogo della fuga fatale, per mezzo della quale Orsini perse la vita, su delazione e per mano dei fascisti montoriesi, il 13 dicembre 1943. Erano presenti, oltre ai già citati Antonio Topitti, Ercole Vincenzo, Antonio Franchi, Sandro Melarangelo e Piergiorgio Possenti, il Sindaco di Montorio al Vomano, dott.re Giovanni Di Centa, gli Assessori Comunali Anna Foglia, Agnese Testa e Alfonso Di Silvestro, i Consiglieri Comunali Ugo Nori, Massimo Rastelli, Giancarlo Foglia e Sergio Rossi, il Comando della Polizia Municipale di Montorio al Vomano, il parroco locale Don Nicola Iobbi, il Presidente del BIM Franco Iachetti e il Presidente dell'A.N.P.I. di Montorio al Vomano, l'ing. Sabatino Mazza, organizzatore dell'evento, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale. Si sono susseguiti gli interventi, introdotti da Sabatino Mazza, e i saluti del Sindaco Giovanni Di Centa, che ha ricordato l'importanza della figura di Orsini per la cittadinanza monotoriese. “Una ricordo e una stima talmente forti” - ha puntualizzato Di Centa - “da indurre molte persone a pensare che Orsini fosse un cittadino montoriese e non teramano, compreso me, che fin da bambino, sento raccontare del brutale omicidio di Orsini”. Di Centa ha sottolineato come la memoria del sacrificio dei martiri della Resistenza non cada nell'oblio, soprattutto nel momento di forte crisi dei valori che stiamo attraversando, che impone con urgenza di ricordare le gesta di uomini che come Ercole Vincenzo Orsini, in situazioni così estreme, hanno scelto la morte in nome della libertà, contro l'oppressione e la violenza della dittatura. Anche Piergiorgio Possenti ha ricordato il martirio dell'antifascista teramano, nonché il contributo di tutta la provincia teramana durante i mesi della Resistenza, per la quale la Provincia di Teramo è stata decorata nel 2005 con la Medaglia d'Oro al Valor Civile. A seguire l'intervento di Sabatino Mazza, che ha posto l'accento sulla biografia di Orsini. Classe 1902, eccellente ebanista e antifascista della prima ora, durante il ventennio, non ha mai smesso di lottare contro le brutalità e le imposizioni violente della tirannide fascista, essendo lui stesso, in più occasioni la mente organizzativa di atti di eroismo antifascisti, compresa la famosa battaglia di Bosco Martese, nonché abile nel mantenere contatti anche con l'antifascismo d'oltralpe. Anche il senatore Antonio Franchi, che ha chiuso l'intensa mattinata, ha ricordato l'impegno costante di Orsini nella lotta contro la dittatura fascista e la sua indefessa esposizione, che lo poneva in serio pericolo fisico. “Ercole Vincenzo Orsini” - ha rammentato Franchi - “è stato colui che evitò alla città di Teramo l'onta della visita del duce. Egli, trafugando materiale esplosivo presso la ditta Terni, impedì al Prefetto di garantire a Roma l'incolumità del capo del Governo Benito Mussolini, nel caso di una visita ufficiale a Teramo”. Un uomo, dunque, che ha professato il suo credo antifascista non solo durante il periodo resistenziale, ma fin dall'ascesa al potere del duce, che lo pone quindi come esempio umano e politico per le nuove generazioni. “Le gesta di personalità coraggiose e integerrime come Orsini devono essere il punto di partenza” - afferma Franchi - “per la riaffermazione degli ideali di libertà e democrazia, nonché per la gestione di una politica sana, nella quale i cittadini devono riconoscersi. Le recenti e gravissime inchieste per corruzione di Venezia, Milano, Genova e Roma sono il sintomo di una politica malata, che non rispecchia gli alti ideali che ispirarono la stesura della Costituzione, nata dalla Resistenza”. Il sen. Franchi ha auspicato, spostando l'attenzione sull'attualità, una politica italiana ed europea che non gravi sempre sui più deboli, a vantaggio delle grandi lobby finanziarie, ma un progetto politico che riparta dai partiti, che sia avulso da interessi economici e da particolarismi e rimetta al centro delle questioni il benesse comune, la lotta alla dicoccupazione, l'interesse per i più deboli e  lo sradicamento della corruzione imperante all'interno dei partiti. “Solo così” - conclude il Senatore – “il nostro paese e l'Europa potrà ripartire e garantire il diritto alla libertà e alla dignità sociale conquistati con il sangue di tante giovani vite”.