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Il progetto è ambizioso e i tempi fin dall'avvio non si sono annunciati certo brevi ma l'area faunistica del Gran Sasso prova ad andare avanti e, soprattutto per Isola del Gran Sasso, resta una priorità. Progetto che veniva portato personalmente avanti dal compianto sindaco isolano, Alfredo Di Varano, e ora prova ad emularlo l'amministrazione.  Il progetto dell'area faunistica prova a sbloccarsi. Come noto tempo fa l’Anas è stata condannata dal Tribunale a risarcire i cittadini del borgo montano per un milione di euro. Soldi che verranno usati per la bonifica e la riqualificazione dell’area di Casale San Nicola. Lì dove, per intenderci, per anni hanno trovato luogo le "baracche" del cantiere a servizio del traforo. Il Parco Faunistico del Gran Sasso d'Italia prevede due aree faunistiche, quella che sorgerà nel territorio di Casale San Nicola, sotto il paretone, recuperando e riqualificando tutta l'area del villaggio Cogefar, costruito all'epoca della realizzazione del traforo. Si prevedono aree destinate al parcheggio e alla sosta, percorsi sopraelevati di osservazione degli animali, spazi museali e per l'educazione ambientale, aree di gioco e di ristoro, servizi. Estese porzioni di bosco ospiteranno diverse specie di fauna appenninica: lupo, orso, lince, camoscio, capriolo, cervo e un'altra area, naturalmente vocata per la presenza d'acque, ospiterà le specie tipiche delle zone umide. Non mancherà la fauna domestica, con l'allestimento di una fattoria didattica, per facilitarne la conoscenza specie ai più piccoli. Per tutti gli aspetti tecnici legati alla gestione delle specie animali in condizioni di semilibertà ci si avvarrà della collaborazione del Bioparco di Roma, con il quale esiste già una convenzione. PARCO1 PARCO2 PARCO3 PARCO4 Il progetto è ambizioso e i tempi fin dall'avvio non si sono annunciati certo brevi ma l'area faunistica del Gran Sasso prova ad andare avanti e, soprattutto per Isola del Gran Sasso, resta una priorità. Progetto che veniva portato personalmente avanti dal compianto sindaco isolano, Alfredo Di Varano, e ora prova ad emularlo l'amministrazione.  Il progetto dell'area faunistica prova a sbloccarsi. Come noto tempo fa l’Anas è stata condannata dal Tribunale a risarcire i cittadini del borgo montano per un milione di euro. Soldi che verranno usati per la bonifica e la riqualificazione dell’area di Casale San Nicola. Lì dove, per intenderci, per anni hanno trovato luogo le "baracche" del cantiere a servizio del traforo. Il Parco Faunistico del Gran Sasso d'Italia prevede due aree faunistiche, quella che sorgerà nel territorio di Casale San Nicola, sotto il paretone, recuperando e riqualificando tutta l'area del villaggio Cogefar, costruito all'epoca della realizzazione del traforo. Si prevedono aree destinate al parcheggio e alla sosta, percorsi sopraelevati di osservazione degli animali, spazi museali e per l'educazione ambientale, aree di gioco e di ristoro, servizi. Estese porzioni di bosco ospiteranno diverse specie di fauna appenninica: lupo, orso, lince, camoscio, capriolo, cervo e un'altra area, naturalmente vocata per la presenza d'acque, ospiterà le specie tipiche delle zone umide. Non mancherà la fauna domestica, con l'allestimento di una fattoria didattica, per facilitarne la conoscenza specie ai più piccoli. Per tutti gli aspetti tecnici legati alla gestione delle specie animali in condizioni di semilibertà ci si avvarrà della collaborazione del Bioparco di Roma, con il quale esiste già una convenzione. Valore dell'investimento, non meno di 10 milioni di euro. Di concreto finora c'è un progetto e una presentazione multimediale. Accanto alla fase più burocratica del tutto, come la Fondazione Gran Sasso cui aderiscono i principali soggetti attuatori, come il Parco nazionale, il comune di Isola, le DMC. Tra gli obiettivi, rilanciare la promozione del territorio senza tralasciare le peculiarità di quest'area, in primis la vocazione al turismo religioso data la vicinanza al santuario di San Gabriele. Nelle immagini, come sarà il Parco. Guarda il video.   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI)