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Bisognerà attendere il 4 maggio per la sentenza per la cosiddetta “Alba orientale”, l’operazione che sei anni fa portò in carcere 45 persone tra cittadini cinesi ed italiani. Tutti a vario titolo sono finiti sott'inchiesta perchè accusati di aver favorito l’ingresso illegale di cittadini cinesi sfruttando la normativa sui ricongiungimenti familiari. Nell'udienza dello scorso 16 febbraio il pm Andrea De Feis innanzi al Tribunale in composizione collegiale (presidente Giovanni Spinosa, a latere Roberto Veneziano) aveva chiesto pene per 112 anni. La condanna alla pena più alta la procura l'ha chiesta per il vigile urbano del Comune di Alba Adriatica, Massimo Ritrecina (cinque anni e una multa di 27mila euro). Gli imputati nel processo "Alba Orientale" sono, oltre a Ritrecina, Walter Catini, i proprietari degli appartamenti affittati Anna Tortù, Splendore De Flavis, Gino Bruni, Giuliana Esposito, Ester Saraceni Gonzales, e ancora Miriam Bacà e Giulia Giansalvo. Condanne chieste anche per tutti i cinesi coinvolti. Tra gli imputati anche l'ex assessore albende Pierluigi Marziale (accusato di aver affittato un appartamento ad un cinese) e il commercialista Giuliano Boffi: per entrambi la procura ha chiesto l'assoluzione. Nell'udienza protrattasi fino a poco fa, i difensori degli imputati hanno arringato. La sentenza slitta a nuova udienza, fissata per il prossimo 4 maggio. procura teramo