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marroni Sono letteralmente basita dopo l’esito dell’Assemblea consortile del BIM Vomano-Tordino di ieri, i resoconti della quale riportano omissioni incresciose e ammissioni sconcertanti. I rappresentanti di 25 Comuni su 26 (unica eccezione Montorio al Vomano, al quale plaudiamo toto corde) hanno difeso a spada tratta le indennità del Presidente del Consorzio Franco Iachetti e del suo Consiglio Direttivo, nonostante fossero palesemente ed inequivocabilmente illegittime e nonostante fra i membri dell’Assemblea vi fossero pure degli avvocati (come ad esempio il consigliere comunale di Teramo Pasquale Tiberii). 1) In premessa un approfondimento legale. Il Presidente del B.I.M. Franco Iachetti è stato un dipendente di Poste Italiane S.p.A. ed è in pensione dal 2007, per cui abbiamo verificato l’eventuale applicabilità del divieto di conferire incarichi pubblici a soggetti in quiescenza di cui all’art. 5 comma 9 del D.L. n. 95/2012. Come sottolinea l’apposita Circolare della Funzione Pubblica n. 6/2014, il divieto di conferire incarichi pubblici ai pensionati è vigente per gli incarichi conferiti a far data dal 25 giugno 2014, per cui l’incarico di Iachetti – che è risalente al febbraio 2012 – è perfettamente legittimo fino alla sua naturale scadenza. Sarebbe invece impossibile reincaricare nuovamente Iachetti nel 2017, poiché la richiamata norma prescrive che “È fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di attribuire – a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza – incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni e degli enti e società da esse controllati, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali”. Dalla lettura di tale disposizione può evincersi come siano esplicitamente escluse dal divieto le giunte degli enti locali, fra le quali rientra anche il BIM che è di fatto equiparato ad un Comune (poiché “Istituzionalmente, il BIM è un Ente Locale Consorzio Obbligatorio di Comuni senza scopo di lucro”); però è lo Statuto del BIM a prescrivere che sia il Presidente che il Consiglio Direttivo debbano essere nominati fra i componenti dell’Assemblea consortile, Assemblea alla quale non possono invece accedere i pensionati in virtù del divieto normativo sopra esposto. 2) Questione indennità illegittime. È angosciante, per i cittadini dei 26 Comuni facenti parte del BIM Vomano-Tordino, dover assistere alla difesa compatta della Casta locale per le indennità illegittime elargite al Presidente ed ai membri del Consiglio Direttivo. Devo purtroppo rammentare come l’art. 5 comma 5 del vigente D.L. n. 78/2010 prescriva che “nei confronti dei titolari di cariche elettive, lo svolgimento di qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni (…), inclusa la partecipazione ad organi collegiali di qualsiasi tipo, può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute; eventuali gettoni di presenza non possono superare l’importo di 30 euro a seduta”. Tale norma esclude che qualsiasi consigliere comunale possa percepire emolumenti, quali che siano, relativamente ad incarichi conferiti da pubbliche amministrazioni, pertanto: – Franco Iachetti, consigliere comunale in carica del Comune di Montorio al Vomano da molti anni, ha percepito illegittimamente le proprie indennità da presidente del BIM a far data dall’entrata in vigore della predetta norma di legge, cioè dal 31.05.2010 (poiché era già Presidente dal 2007), per un ammontare di circa € 130.000 (l’indennità mensile da presidente è pari ad € 2.254,33); – Domenico Maria Medori, consigliere comunale in carica di Isola del Gran Sasso almeno dal 2011, ha percepito illegittimamente le proprie indennità da membro del Consiglio Direttivo del BIM quantomeno a far data dalla primavera del 2012 ad oggi, per un ammontare di circa € 47.000 (l’indennità mensile nel suo caso è pari ad € 1.352,59: ecco la sua dichiarazione pubblica:   ); – Francesco Zoila, consigliere comunale in carica di Cortino almeno dal 2011, ha percepito illegittimamente le proprie indennità da membro del Consiglio Direttivo del BIM quantomeno a far data dalla primavera del 2012 ad oggi, per un ammontare presumibile di circa € 47.000 (l’indennità mensile anche nel suo caso è pari ad € 1.352,59; risulta assente la dichiarazione obbligatoria sul sito del Comune di Cortino); – Giuliano Zilli, consigliere comunale in carica di Crognaleto almeno dal maggio 2012, ha percepito illegittimamente le proprie indennità da membro del Consiglio Direttivo del BIM quantomeno a far data dalla primavera del 2012 ad oggi, per un ammontare presumibile di circa € 47.000 (l’indennità mensile anche nel suo caso è pari ad € 1.352,59; risulta assente la dichiarazione obbligatoria sul sito del Comune di Crognaleto). Il totale dei soldi sottratti alle tasche dei cittadini dei 26 Comuni facenti parte del BIM è di circa 270.000 euro ad oggi, suscettibili di aggravamento nei prossimi mesi ed anni. 3) L’urlo della Casta ci indigna profondamente. L’Assemblea consortile del BIM ha registrato un unico intervento condivisibile, quello del delegato del Comune di Montorio Pierpaolo Voconi il quale ha ribadito le richieste del sindaco Di Centa circa l’azzeramento delle indennità di carica del Presidente e del Consiglio Direttivo; ma tutti gli altri delegati intervenuti hanno ribadito la loro piena fiducia all’operato dell’amministrazione Iachetti ed hanno confermato il loro favore al mantenimento delle indennità. Letteralmente oscene le dichiarazioni riportate nei comunicati stampa post-assembleari: – La delusione più cocente è rappresentata dal sindaco di Castellato, Vincenzo Di Marco, il quale ha sottolineato “il valore aggiunto del Consorzio per le attività dei piccoli Comuni”. A tale riguardo dobbiamo registrare una triste inversione ad U del sindaco Di Marco il quale, con lettera formale del 15 febbraio 2013 – da rottamatore renziano della prima ora – chiedeva direttamente al BIM la soppressione delle indennità di carica del Consorzio; oggi dopo due anni si trasforma in “rottam-attore” e sostiene che tutto va bene Madama la Marchesa se si assegnano indennità agli amministratori del BIM (a tacere delle illegittimità di cui sopra); – Il sindaco di Cortino, Gabriele Minosse, pronuncia evidenti falsità all’indirizzo del collega sindaco di Montorio al Vomano, Gianni Di Centa (l’unico che sia riuscito a conservare la lucidità, avendo chiesto a Iachetti, che è delegato dal Comune di Montorio in seno al Bim, di rinunciare alle proprie indennità), accusandolo di voler revocare la delega al presidente del Bim “non per una battaglia di principio bensì per puri screzi di carattere personale (…) L’accanimento di Di Centa conferma la volontà, palese, di volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa guarda caso con un suo consigliere di minoranza” (cioè Iachetti). La falsità palese risiede nel fatto che Di Centa, eletto nel 2014, ha confermato la delega a Iachetti nel termine di 45 giorni assegnati al sindaco dall’art. 50 del Testo Unico sugli Enti Locali, nonostante Iachetti fosse in minoranza; – Il sindaco di Tossicia, Franco Tarquini, nasconde il problema accusando l’accusatore: “Ma il sindaco Di Centa si è accorto soltanto adesso che esiste il Bim? Non ne conosceva l’esistenza quando è stato segretario del Pd montoriese?” E quindi? Se mi accorgo di una porcata oggi devo evitare di risolverla solo perché non me ne accorsi ieri?; – Il sindaco di Roseto, Enio Pavone, ha sottolineato la pochezza “di quest’antipolitica, tutta demagogica. Chi dedica totalmente il proprio tempo ad amministrare deve poter percepire qualcosa”, scolpendo nella pietra una frase ultracastale: “Come dovrebbe vivere un amministratore che dedica la maggior parte del suo tempo alle problematiche pubbliche?”; la risposta è semplice: dovrebbe vivere con la propria pensione e senza gravare sulle tasche dei cittadini come impone la legge che i sindaci si ostinano a disconoscere; – Il delegato del Comune di Teramo presso l’Assemblea consortile, l’avvocato Pasquale Tiberii, “esprime un riconoscimento unanime all’operato del presidente”. Peccato solo che non esprima lo stesso riconoscimento alle norme di legge vigenti, che il suo ruolo istituzionale e la sua professione dovrebbero indurlo ad osservare, e peccato pure che Tiberii non difenda le tasche dei cittadini dall’esproprio permanente ed illegittimo della Casta locale a reti unificate. Piena solidarietà al sindaco di Montorio Gianni Di Centa. Procederemo ai doverosi esposti alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, per consentire il recupero dei 270.000 euro sottratti alla comunità e arrestare ulteriori esborsi illeciti del denaro pubblico. Maria Cristina MARRONI Consigliere comunale di “Teramo 3.0”